Chiudono il ristorante e spariscono con le caparre dei banchetti nuziali

I  clienti hanno trovato il locale vuoto: dei gestori, e degli anticipi per 13 pranzi di matrimonio, nessuna traccia
Cesaro, Ag. Zangirolami, 17 Mag 17. Chiusura pizzeria Lago Smeraldo a Solesino. Il portone principale sbarrato.
Cesaro, Ag. Zangirolami, 17 Mag 17. Chiusura pizzeria Lago Smeraldo a Solesino. Il portone principale sbarrato.

SOLESINO. Un cancello chiuso.

È quello che si trovano davanti, da ormai qualche settimana, i clienti del ristorante-pizzeria Lago Smeraldo di Solesino. Clienti affezionati o dell'ultim'ora, addirittura clienti con prenotazioni alle spalle e con laute caparre versate. Nessuna distinzione: il locale è chiuso per tutti, con buona pace per chi da questa situazione ha solo da perderci. Già, perché la chiusura a sorpresa del lussuoso locale di via Nazionale è diventata per molti una grande beffa.

Il ristorante, famoso per la sua suggestiva location, era gestito da anni da M.C. e dalla famiglia, che aveva in affitto lo stabile da un imprenditore di Solesino. A metà marzo, senza alcun preavviso, il ristorante ha chiuso i battenti. I contorni della vicenda sono ancora poco chiari, ma la cosa certa è che il titolare dell'immobile vantava numerose mensilità d'affitto, tanto da intentare una causa civile e da chiedere lo sfratto per morosità ai suoi affittuari.

Peccato che i tempi della burocrazia non abbiano certamente favorito il proprietario dello stabile, a differenza dei gestori del ristorante-pizzeria che nel frattempo hanno ben pensato di abbandonare tutto facendo perdere le loro tracce. Assieme a loro è sparita anche buona parte degli arredi del locale, che appartengono al proprietario dell'edificio e da soli valgono decine di migliaia di euro. I legali del proprietario e l'avvocato di M.C. si sono già incontrati per un sopralluogo all'interno del Lago Smeraldo, ma le divergenze di veduta sono evidenti ed è probabile che la causa si inasprirà da qui alle prossime settimane. Il proprietario dell'immobile non è tuttavia l'unico ad essere stato penalizzato da questa "fuga imprenditoriale". Numerosi sono i fornitori che devono ancora essere pagati, considerando - lo rivelano alcuni diretti interessati, già in credito per vecchi importi - che poco prima della partenza i gestori del locale avevano richiesto importanti ordini di vini, carni e pesce. E poi c'è tutta la platea di clienti che aveva prenotato sala e pranzo per cerimonie come comunioni, cresime e matrimoni.

C'è chi si è accorto della fuga solo a qualche giorno dal battesimo del figlio - lo racconta peraltro lo stesso protagonista in una recensione su Internet - e chi ha versato importanti caparre, anche di migliaia di euro, per il giorno del matrimonio. Un esposto anonimo inviato a carabinieri, guardia di finanza e Procura della Repubblica segnala che sarebbero addirittura tredici i pranzi di matrimonio mandati in fumo, e per cui i ristoratori avrebbero peraltro incassato anche degli acconti. Le forze dell'ordine stanno cercando di arrivare direttamente a M.C. e famiglia, anche per evitare che a farlo sia prima qualche creditore inferocito.

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