Chiusa la Casa del detersivo di San Bellino

SAN BELLINO. Con l’anno vecchio ha chiuso la Casa del detersivo di via Bramante, a San Bellino. Un cartello informa la clientela di rivolgersi al punto vendita di Monselice. Ennesima chiusura per il rione ed ennesima “sconfitta” per negozianti e residenti. Non solo perché era un apprezzato punto di riferimento tra le botteghe, tanto che alcuni clienti hanno lasciato dei post di ringraziamento; ma anche perché il rione è attanagliato dall’ansia di scomparire commercialmente: le attività storiche chiudono cedendo il passo a botteghe etniche e temporary shop, non per filosofia quanto per necessità. L’attività era in via Bramante da più di dieci anni, anche se con alti e bassi e, almeno, cinque passaggi di proprietà tra i gruppi del settore. Pochi mesi fa ha chiuso i battenti anche la banca, la Cassa di risparmio; i bar sono già da tempo passati in mano cinese e a resistere tengono duro la pasticceria da Alfio, la ferramenta e l’edicola da Oscar. E le nuove leve che, ormai, per fortuna, sono annoverabili tra i “vecchi”, come i parrucchieri-barbieri; il negozio di cornici; la cartoleria e poco altro. Tutti ben piazzati con i clienti che li “adorano” e sono profondamente fidelizzati. «Noi facciamo del nostro meglio», conferma Michele Marangoni, della storica ferramenta, «ma il rione di San Bellino è del tutto abbandonato. Si sta spopolando e, quel che è peggio, il rischio è che al nostro posto, ovvero bottegai autoctoni, sopraggiungono le attività etniche che stanno arrivando dall’ormai “invasa” via Buonarroti». «Una volta», aggiunge Alba residente da 50 anni, «la piazza accoglieva un sacco di iniziative, basta pensare alle luminarie natalizie, e tutti ci prendevamo maggiore cura del nostro quartiere. Oggi non gliene importa niente a nessuno, i negozi chiudono e ci svegliamo solo per accusare gli stranieri».
Elvira Scigliano
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