Chiusi sei negozi a Pontecorvo: i residenti creano un comitato
I cittadini della zona lamentano una pavimentazione poco inclusiva nella piazza e criticità per le attività commerciali. Serrande abbassate in pochi mesi alla farmacia e diversi negozi: «Temiamo un effetto domino»
Sei negozi chiusi in pochi mesi a Pontecorvo, l’ultimo appena due settimane fa. Altri sono già pronti a fare lo stesso mentre i residenti si stanno organizzando in un comitato rionale.
I negozianti lamentano difficoltà a causa dei cantieri che per quasi dieci mesi hanno limitato i parcheggi dell’area. Ma non solo.
A questo si aggiunge la graduale scomparsa delle attività di prossimità: prima il panificio, poi l’edicola del signor Livio Zerbetto, e infine la farmacia che ha lasciato in via San Francesco tre grandi vetrine vuote. Un effetto domino che molti temono possa portare alla desertificazione dell’area.
La città che cambia
Pontecorvo, come tutta la città, è in perenne cambiamento. Non serve avere i capelli bianchi per ricordare del profumo tra i portici del panificio al Santo, o il suono delle monete che passano di mano all’edicola, o le note di fisarmonica del gitano che sul ponte accorda ogni giorno le danze ungheresi di Brahms.
Ma il panificio ha da tempo chiuso, trasferendosi lì vicino e rinnovandosi in un bar, mentre dell’edicola non resta nemmeno più il chiosco.
«Oggi purtroppo sentiamo che questa zona ha perso le sue attrattive», osserva la titolare di un negozio di gioielli di via Cesarotti. «Abbiamo perso la farmacia, che non era solo un’attività di prossimità», aggiunge, «ma anche un punto di interesse per tante persone che venivano qua. Con la cancellazione di posti auto in piazza e il flusso di persone che in questi mesi ha imparato ad andare altrove, questa zona è diventata desolata. In molti, tra bar e negozi, stanno adesso valutando di tenere chiuso il pomeriggio».
Le chiusure e nuove aperture
Nel corso del 2024 ha abbassato le serrande il negozio di scarpe di via Ravignana, e in via San Francesco il negozio di abbigliamento Magnetika, la gioielleria Monadè e la farmacia Fornasieri (trasferita in via Gattamelata). Infine, in via Cesarotti hanno chiuso Sanishop (specializzato in articoli sanitari) e il negozio di abbigliamento Karin.
A questi si aggiungono le precedenti chiusure (mai rimpiazzate negli anni), come la trattoria Il ricordo e l’officina di riparazione bici di Leone Sattin: diversi i cartelli affittasi appesi sulle vetrine in un tratto di strada lungo poco più di 220 metri. Hanno trovato nuova casa due negozi per affitti brevi, oltre a un servizio di toelettatura per cani e un panzerottificio di prossima apertura.
Le critiche dei residenti
«Noi residenti ci siamo riuniti lunedì sera per confrontarci. Ma i punti sono chiari: la nuova piazza ha degli evidenti difetti», spiega un residente del piazzale Pontecorvo. I cittadini si stanno organizzando per creare un collettivo.
«I passi carrabili nell’area pedonale», osserva, «sono delimitati da ciottolati che le persone in sedia a rotelle fanno fatica ad attraversare. Poi, gli spazi carico e scarico sono troppo piccoli, creati a misura di auto ma non dei furgoni: unito al fatto che la strada è stretta, ora si creano frequenti congestioni. Mancano poi stalli per i taxi dell’albergo».
Tra le richieste dei residenti, maggiore verde urbano e un’illuminazione più efficiente della piazza: interventi in programma ma che si auspicano possano essere completati il prima possibile.
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