Ci aveva già provato con un'altra allieva

Sette anni fa venne scoperto dal padre della ragazza e cacciato dal Mestrino
IL COACH Mauro Ranzato
IL COACH Mauro Ranzato
 
VILLANOVA DI CAMPOSAMPIERO.
Non era la prima volta. Già in passato Mauro Ranzato, il quarantenne allenatore di volley di Villanova di Camposampiero agli arresti domiciliari nella sua casa di via Carducci con l'accusa di atti sessuali con una quindicenne ex allieva e violenza sessuale aggravata nei confronti della stessa pallavolista che allenava, era stato al centro di un caso per certi aspetti simile.  L'episodio risale a sette anni fa e Ranzato, che allora allenava a Mestrino ma nel settore maschile, fu allontanato dalla società a metà stagione proprio per questo motivo.  Pare che il coach, all'epoca, avesse un legame con una ragazza del club sportivo, pure in quel caso una quindicenne, sfociato in qualche bacio di troppo.  All'epoca era stato il padre della giocatrice a scoprire una serie di sms compromettenti arrivati al cellulare della figlia e a scatenare il finimondo. La società lo cacciò subito e da allora Ranzato, che è sposato ed è anche insegnante di matematica all'istituto Einaudi di Padova, è stato costantemente «seguito» nei suoi spostamenti fra i vari club del territorio, tant'è che i dirigenti del Mestrino hanno sempre avvisato tutte le diverse società in cui Ranzato ha lavorato in seguito sullo scomodo precedente che lo riguardava.  Insomma, nell'ambiente della pallavolo le voci giravano, anche se spesso liquidate come semplici chiacchiere.  Di fatto il tecnico, che nell'ultima annata ha allenato al Colombo, di Ponte San Nicolò, e al Laguna volley, società che fa capo al territorio di Bojon e Campagna Lupia, ha girato molto, seguendo tra gli altri anche i settori giovanili dell'Usma di Caselle di Selvazzano, del Sarmeola e del Megius Padova.  Voci sul suo conto, è il caso di sottolinearlo, a cui fanno da contraltare dichiarazioni di massima stima e fiducia. Fabio Zanetti, direttore sportivo del Megius, ascoltato nelle scorse ore dai carabinieri, si dice ad esempio «incredulo e stupito», tanto da aggiungere di «nutrire forti dubbi sulla veridicità di quanto uscito nei giornali. Ranzato ha lavorato al Megius dal 2006 al 2008, continuando poi a collaborare, e in tutto quel periodo sono sempre stato presente e posso dire di non aver mai visto da parte sua un comportamento men che corretto. E' un insegnante ed è abituato a dare confidenza ai ragazzi, anche aiutandoli nei compiti di scuola, ma senza mai andare oltre. E' quello che ho riferito ai carabinieri».

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