Cinto Euganeo, rubati otto mandorli dal viale di monte Fasolo
Sono stati estirpati dal percorso che con i suoi fiori attira ogni primavera centinaia di visitatori e appassionati
![Qui sul sentiero del monte Fasolo è stato estirpato uno dei mandorli rubati](https://images.mattinopadova.it/view/acePublic/alias/contentid/1gznz825ccg6l34pw5v/0/copia-di-copy-of-furto-di-giovani-mandorli-piantati-da-poco-sul-sentiero-del-monte-fasolo.webp?f=16%3A9&w=840)
Hanno rubato i mandorli della passeggiata più famosa dei Colli Euganei. Otto giovani alberi, pronti a sbocciare in una cascata di petali bianchi e rosa tra poche settimane, sono stati estirpati e portati via dal suggestivo sentiero numero 12 sul monte Fasolo a Cinto Euganeo.
Un gesto di maleducazione che ha privato la natura di uno degli spettacoli più attesi in un panorama che ogni primavera incanta centinaia di persone.
La passeggiata
Il furto è avvenuto giovedì 30 gennaio lungo la strada bianca che, chiusa al traffico, si snoda tra i mandorli della Fattoria Monte Fasolo e conduce sino a Villa Beatrice. Un percorso iconico, meta di famiglie, turisti e amanti della fotografia, che da decenni regala scorci unici grazie agli alberi adulti di mandorlo che, con la loro fioritura, trasformano il paesaggio in una cartolina.
Quella strada, condivisa nella proprietà tra i Comuni di Cinto Euganeo e Baone, grazie all’esposizione a sud che regala un clima mediterraneo, nei secoli ha favorito la coltivazione del mandorlo.
Un tempo, infatti, queste piante erano una risorsa economica per le famiglie locali, oggi invece rappresentano un patrimonio paesaggistico e culturale che attira i visitatori che nei mesi primaverili prendono d’assalto il sito per scattare una foto, un selfie o semplicemente per godere della magia dei petali bianchi e rosa che colorano il sentiero.
Dal 2018 la cura degli alberi è stata presa in carico dai titolari della Fattoria enoteca Monte Fasolo, che hanno provveduto a sostituire gli esemplari più vecchi o malati con piante giovani. Proprio sei di questi mandorli, insieme ad altri due che non sono stati asportati ma danneggiati, sono finiti nel mirino dei ladri o meglio, della maleducazione verso i beni altrui.
Il furto
Un danno non solo estetico, ma anche emotivo per la comunità euganea, profondamente legata a questo luogo simbolo. Il furto è stato scoperto dai dipendenti dell’azienda agricola, che hanno trovato un buco nel terreno al posto degli alberi.
![](https://images.mattinopadova.it/view/acePublic/alias/contentid/1gznyyqzvjb37mlj693/0/copia-di-copy-of-furto-di-giovani-mandorli-piantati-da-poco-sul-sentiero-del-monte-fasolo.webp)
Le piante, di circa tre anni, avevano un apparato radicale ancora ridotto: è bastata poca forza per strapparle dalla loro dimora a lato del sentiero e caricarle velocemente su un veicolo, nonostante il divieto di accesso ai mezzi motorizzati lungo il sentiero.
«Non è la prima volta che subiamo un gesto simile» racconta amareggiato Luigi Rossi Luciani, titolare dell’azienda, sottolineando come in passato siano stati sottratti anche ulivi e viti. Un atto di inciviltà che va ben oltre il valore economico, il cui costo si aggira intorno ai 20 euro ciascuna: «A nostre spese abbiamo sistemato la strada e ci prendiamo cura dei mandorli, infatti ne abbiamo piantati circa 100 di nuovi nel corso degli anni e siamo davvero dispiaciuti di continuare ad assistere a episodi di maleducazione e mancanza di cultura».
Il titolare sottolinea come spesso le persone non si prendano cura del luogo: «Nei sentieri attorno ai nostri vigneti abbiamo permesso ovviamente il passaggio ai camminatori e abbiamo installato dei cancelli anti-cinghiali con un cartello che chiede di aprirli e poi richiuderli. Ma sembra che il messaggio non venga capito. Stiamo portando avanti numerosi interventi per rendere ancora più bello e suggestivo questo luogo».
Chiude Rossi Luciani: «Ci dispiace assistere a questi episodi, ma noi continueremo a prenderci cura del viale dei mandorli, auspicando che l’educazione e l’amore per questo luogo prevalgano sulla maleducazione di alcuni». —
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