Città metropolitana, Bitonci dice no: «Meglio la Grande Padova»
PADOVA. Aggregarsi ad un comune sui cui gravano 50 milioni di debiti? Neanche per idea. Il sindaco Massimo Bitonci respinge al mittente il progetto di “città metropolitana” rilanciato dal neo-sindaco di Venezia Luigi Brugnaro.
Il primo cittadino della città lagunare nei giorni scorsi, in un convegno organizzato dalla Cisl, aveva rilanciato l’idea già avanzata in campagna elettorale: una “città metropolitana” di Venezia allargata a tutto il bacino idrico. Cioè quell’area la cui raccolta delle acque finisce interamente in Laguna. Vale a dire le province di Venezia, Padova, Treviso ma anche parti di Rovigo, Belluno e persino Pordenone. «A nostro avviso – ha detto Brugnaro – il sindaco metropolitano dovrebbe essere scelto direttamente dai cittadini per dare piena rappresentanza a tutta la popolazione della città metropolitana».
Sul filo dell’ironia la risposta di Bitonci, che di aggregarsi a Venezia non ne vuole sapere. «Faccio i migliori auguri al neo eletto sindaco di Venezia: il compito che ha davanti è gravoso. Amministrare un comune con 50 milioni di buco non deve essere facile, ma sono sicuro che un uomo pratico come lui riuscirà nell’impresa».
Il sindaco leghista di Padova però non intende rinunciare al suo progetto di “Grande Padova”, un territorio vasto che comprenda i comuni della cintura (con cui Padova arriva a 400 mila abitanti) e anche oltre. «Con Brugnaro il Veneto continua il suo percorso verso il cambiamento – spiega Massimo Bitonci – Cambiamento che l’amministrazione padovana ha deciso di interpretare anche con il progetto della Grande Padova, alternativo alla Città metropolitana tratteggiata da Zanonato, Rossi, Manildo e Orsoni».
Sulle questioni finanziarie Bitonci rivendica di essere riuscito, nell’ultimo bilancio comunale, a ridurre le tasse. Mentre è disastrosa la situazione finanziaria del Comune lagunare, alle prese con il mancato finanziamento della legge sulla Salvaguardia della Laguna e con i problemi del Casinò.
« I debiti di Venezia saranno saldati dai veneziani secondo le modalità che Brugnaro, in assoluta indipendenza, vorrà adottare – conclude Bitonci – A Padova, da un anno, abbiamo iniziato a recuperare le perdite delle società partecipate che la precedente amministrazione aveva affidato a mani a dir poco inesperte, sostituendo chi ha creato buchi con professionisti, avvocati e commercialisti che le riporteranno in attivo. I risultati di questo lavoro sono già sotto gli occhi di tutti».
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