Città metropolitana, in Consiglio comunale si vota la Padova-Venezia

Stasera in Consiglio comunale il primo atto verso una nuova istituzione che potrebbe decidere su pianificazione territoriale, turismo e infrastrutture
TOSATTO - RENDERING AREA SAN LAZZARO TOSATTO - RENDERING AREA SAN LAZZARO
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PADOVA. Non c’è solo la vicinanza con Venezia, gli scambi continui commerciali e lavorativi e l’appeal turistico della Serenissima. Alla base della proposta che Flavio Zanonato porterà in Consiglio comunale stasera per una Padova all’interno dell’area metropolitana di Venezia ci sono anche, e soprattutto, i poteri che questo nuovo ente avrà nella nuova geografia disegnata da Mario Monti e dai suoi ministri.

La Città metropolitana è una «provincia potenziata» che ha peculiarità differenti da quelle individuate per i futuri enti provinciali. Ecco quali sono le funzioni residue delle future Province come, ad esempio, quella formata da Padova e Treviso e individuata nel decreto legge proposto dal consiglio dei ministri all’articolo 17. Al comma a) si trova la pianificazione territoriale provinciale di coordinamento e la valorizzazione e tutela dell’ambiente per gli aspetti di competenza. Il comma b) parla della pianificazione dei servizi di trasporto in ambito provinciale, l’autorizzazione e il controllo in materia di trasporto privato e la costruzione e gestione delle strade provinciali. Un ulteriore passaggio specifica che rimane compito delle Province anche la programmazione della rete scolastica e la gestione dell’edilizia per le scuole secondarie di secondo grado.

Ben diverse le funzioni attribuite secondo l’articolo 18 alle dieci Città metropolitane individuate dal medesimo decreto tra le quali figura anche Venezia. Oltre alle funzioni fondamentali delle Province la Città metropolitana può decidere in merito a pianificazione territoriale generale e delle reti infrastrutturali, strutturazione dei sistemi coordinati di gestione dei servizi pubblici e organizzazione degli stessi, mobilità e viabilità, promozione e coordinamento dello sviluppo economico e sociale. Parole che significano più poteri in tema di trasporti, logistica, fiere, commercio e turismo anche grazie ad un diverso assetto istituzionale rispetto alle province “semplici”.

Lo statuto, che in tanti vorrebbero già avere tra le mani per poterlo studiare, dovrà essere approvato in forma provvisoria entro il 30 settembre 2013 da parte della Conferenza metropolitana. Insomma, esserci fin dall’inizio significa pesare anche nella definizione dello statuto.

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