Città metropolitana, Zaia: «Decisione Padova non cambia nulla»
PADOVA. La delibera adottata dal Consiglio comunale di Padova per richiedere l’adesione alla città metropolitana di Venezia non spinge il presidente del Veneto, Luca Zaia, a cambiare opinione. Anzi, secondo il governatore, «non cambia nulla».
«A parte il fatto - ricorda Zaia - che la Regione non ha poteri decisionali, ripeto che non credo che esista una città metropolitana di Venezia al di là della città stessa e del suo immediato hinterland, che l’articolo 18 della spending review non prevede l’adesione di comuni esterni, ma solo la possibilità dei comuni della Provincia originaria di chiedere di non aderire al nuovo ente e che tutti i Veneti sono uguali».
Ma il giudizio del presidente leghista è netto anche sulla reale utilità del nuovo ente: «Voglio ricordare - conclude - che tutte le esperienze di città metropolitane tentate in Europa sono fallite».
La replica di Ruzzante: "Inutile è lui". “Del parere di Zaia ci interessa davvero poco. Sia perché in questa vicenda lui ha un ruolo consultivo. Ma soprattutto perché un presidente di Regione che si dice autonomista ma non rinuncia a denigrare le decisioni di un’amministrazione cittadina si squalifica da solo. I suoi sono giudizi inutili”. A dirlo è il consigliere regionale del PD, Piero Ruzzante, commentando le dichiarazioni del presidente del Veneto.
“Vale la pena ricordare a Zaia che la proposta della Città Metropolitana nasce dal vuoto pneumatico, di idee e di visione strategica, sua e della Giunta regionale. E’ una risposta a questa lacuna gigantesca. La stessa reazione che in questo periodo vediamo esprimersi da tanti Comuni che vogliono andarsene dal Veneto, cercando una via di fuga per mancanza di una regia che sappia tenere unito il territorio”.
Ed in conclusione Ruzzante sottolinea come “Zaia appare ormai incapace persino di parlare ai suoi. Mentre infatti la sua Giunta approva pomposamente provvedimenti per la riforma del Titolo V sulle autonomie, la Lega in Consiglio mette in calendario la discussione sull’indipendenza. Le due cose sono palesemente diverse. Si mettano d’accordo: di certo questo è un presidente senza bussola, al limite dell’inutilità”.
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