Gatti uccisi e scomparsi nella colonia a Cittadella. La denuncia dell’Oipa

In poche ore sono morti due felini, mentre sono almeno venti quelli spariti nel nulla in due mesi. La denuncia dell’associazione animalista: «Comunità censita dall’Ulss 6, ma ora ci sentiamo impotenti»

Silvia Bergamin
Una colonia felina censita dall’autorità sanitaria (foto d’archivio)
Una colonia felina censita dall’autorità sanitaria (foto d’archivio)

A Cittadella, nella frazione di Santa Croce Bigolina, qualcuno ha deciso che una colonia felina controllata, curata ogni giorno da volontari, può essere trasformata in un campo di sparizione e morte. Nel silenzio generale. Due gatti trovati morti nel giro di 24 ore, circa venti scomparsi nel nulla negli ultimi due mesi. Ventidue anime svanite, e nessuno che abbia visto, sentito o fatto nulla.

L’Oipa di Padova è furiosa, e con ragione. «Siamo sconvolti. Non possiamo più accettare che tutto questo passi sotto silenzio». Una delle volontarie, che ogni giorno si prende cura della colonia, è riuscita solo con fatica a sporgere denuncia ai carabinieri. Già questo basta a restituire il clima di disinteresse e ostacolo che i volontari si trovano spesso ad affrontare.

«È inaccettabile che sia stato così complicato far accettare una segnalazione di questo tipo, data la gravità e la frequenza degli episodi», denuncia ancora l’Oipa.

Il sospetto, ormai, è che non si tratti più solo di allontanamenti casuali, ma di una mano umana dietro questo stillicidio di vite. La colonia felina in questione è censita all’Ulss 6 e seguita quotidianamente. Un punto di riferimento per la comunità, curata da persone che si impegnano a proprie spese per garantire cure e cibo. Ma questo non è bastato a proteggerla. L’area è priva di recinzioni perimetrali, completamente esposta. Non ci sono telecamere a monitorare ciò che accade. Un vuoto che oggi si riempie solo di sospetti e amarezza. «Ci sentiamo impotenti», confessano le volontarie.

E come dare loro torto? Ogni giorno queste persone mettono tempo, energia e cuore per salvare vite che altri sembrano considerare sacrificabili. Ma quando chiedono giustizia, trovano davanti a sé una muraglia di indifferenza e burocrazia. «Con grande difficoltà e dopo molta insistenza, una nostra volontaria è riuscita a sporgere denuncia. Ma è assurdo dover lottare anche solo per essere ascoltati», raccontano ancora. Nonostante la denuncia sia finalmente partita, resta il senso di abbandono e rabbia.

«Siamo profondamente preoccupati e sconvolti da quanto sta accadendo nella frazione di Cittadella», scrive l’associazione, che ha anche lanciato un appello sui social.

Un grido di allarme che non può restare inascoltato. Perché la violenza contro gli animali non è solo un crimine, è un sintomo grave. Un segnale d’allarme per un’intera comunità che, se non si indigna ora, quando lo farà? In un territorio dove i gatti di colonia diventano bersagli facili, e le denunce devono essere strappate con la forza, il rischio più grande è l’assuefazione. Far finta di nulla. Passare oltre. Eppure, dietro ogni scomparsa c’è un animale che qualcuno ha amato, curato, atteso. E c’è anche chi lo sta ancora aspettando.

«Chi sa parli. Chi ha visto, denunci. Perché se davvero qualcuno ha deciso di fare del male a questi animali, deve sapere che non passerà tutto sotto silenzio», concludono gli animalisti dell’Oipa di Padova.

Che chiudono il loro post con una promessa: «Non resteremo fermi».

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