Cittadella, l’ultimo saluto a Giovanni Toso: «Quello schianto una fatalità»

CITTADELLA. Lo schianto mentre tornava a prendere l’insulina per la sua ragazza. Cittadella si stringe alla famiglia di Giovanni Toso in Duomo per il funerale del 27enne ricercatore universitario morto sabato notte sulla strada delle vacanze, tra Grado ed Aquileia, in Friuli.
All’origine dell’uscita di strada potrebbe esserci un drammatico e banale colpo di sonno. La zia di Giovanni descrive la situazione che sta attraversando la famiglia, “il dolore della mamma e del papà è incolmabile”. E la causa dell’incidente è da ricondurre completamente a una “tragica fatalità”. “È stata una fatalità”, continua la zia, “mio nipote aveva indossato la cintura di sicurezza, correva ai 70 chilometri orari, l’uscita di strada è stata dovuta ad un colpo di sonno. Dovevano prendere delle medicine, erano per la fidanzata Elena, che però non ne aveva bisogno in maniera urgente. Giovanni stava guidando con prudenza”.
Poi, senza alcun preavviso, il destino si è messo di traverso, un colpo di sonno, di un attimo, la sbandata e la fine. Una fine senza senso, che non si spiega, senza nome: “Era così giovane, così brillante, pieno di desideri da realizzare”. Giovanni era un talento vero, uno di quei “cervelli” fucina di innovazione e cambiamento di cui esiste un bisogno crescente: dopo la maturità al Liceo Farina di Vicenza, si era laureato con il massimo dei voti nella facoltà di Ingegneria Informatica dell’Università di Padova; qui il suo valore era stato riconosciuto ed aveva iniziato il percorso di ricercatore, che gli stava dando riconoscimenti crescenti, al punto che aveva partecipato ad un convegno di informatica negli Stati Uniti, patria dei sistemi tecnologici più avanzati.
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