L’infettivologo Bassetti presenta il suo libro a Gazzo, contestato dai no vax

Fuori dalla tensostruttura si è radunato un gruppo agguerrito di contestatori. Arrivati con largo anticipo, erano armati di cartelli dissacranti, fischietti, campanacci e uno spirito da sfida frontale

Silvia Bergamin
Bassetti contestato dai no vax a Cittadella
Bassetti contestato dai no vax a Cittadella

Serata ad altissima tensione, tra urla, offese e interruzioni e la presenza massiccia delle forze dell’ordine. Stasera, 7 aprile, al Gazzo Book Festival, il professor Matteo Bassetti ha presentato il suo nuovo libro “Essere medico. Come l’empatia aiuta a guarire”, ma l’incontro, nato per parlare di umanità e cura, è stato circondato da un clima rovente e fortemente polarizzato.

Fuori dalla tensostruttura si è radunato un gruppo agguerrito di contestatori, che hanno rifiutato di essere associati alla galassia No vax, ma che di certo non hanno apprezzato i vaccini nel tempo del Covid-19.

Arrivati con largo anticipo, erano armati di cartelli dissacranti, fischietti, campanacci e uno spirito da sfida frontale. Il loro intento era chiaro: disturbare, contestare. I cori offensivi sono partiti ben prima dell’inizio e sono continuati senza sosta: «Vergogna!», «Venduto!», «Dottore del buso del c..!», questi i messaggi più eufemistici.

Un mix di provocazione e rabbia: “Dal Covid-19 al Pirla-19”, “Quello che può fare un proiettile può farlo anche una siringa”, “Il buono, il brutto, il vaccino”, “Pubblicità progresso”, “Per curarmi voglio solo medici radiati”, “Avete chiesto fiducia nella scienza. L’abbiamo fatto. Ora basta”.

Una protesta rumorosa, carica di ostilità, in cui lo spazio del dissenso è diventato palcoscenico di un’aggressività verbale. Il tutto davanti a un nutrito schieramento di carabinieri, agenti della polizia locale e uomini della Digos, sul posto fin da inizio serata per presidiare l’area e garantire la sicurezza.

Dentro la tensostruttura, gremita in ogni ordine di posto - presenti oltre 200 persone - si respirava invece un clima composto.

Finché anche lì non sono intervenuti alcune manifestanti, che hanno iniziato a interrompere il relatore, costringendo i carabinieri a placare gli animi.

Nonostante tutto, Bassetti ha scelto di non tirarsi indietro, riportando il pubblico al centro del tema del suo libro: l’empatia come elemento fondante della professione medica. «Il rischio oggi è quello di diventare solo numeri in lista d’attesa.

Dimentichiamo che ogni paziente è una storia, una fragilità, una persona. Il medico deve restare umano, anche quando è sotto pressione, anche quando fuori c’è il caos».

Mentre parlava, il frastuono continuava: campanacci, fischi, urla. Un clima da stadio più che da festival letterario. Due mondi incapaci di comunicare, uno venuto ad ascoltare, l’altro deciso a gridare.

«Un doppio grazie a tutti voi che siete qui nonostante tutto quello che succede all'esterno», ha sottolineato Bassetti, rivolgendosi al pubblico. Il medico, direttore del Dipartimento Malattie Infettive della Liguria e volto scientifico tra i più esposti nei mesi durissimi della pandemia, di recente ha condiviso una minaccia di morte arrivatagli via social. 

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