Cittadinanza, il Comune allunga i tempi

Passa da 30 a 180 giorni il termine per il giuramento. Protestano i sindacati: «Inefficienze»

Diventa sempre più difficile ottenere la cittadinanza italiana a Padova. Palazzo Moroni infatti, con una delibera dello scorso 15 settembre, ha allungato i tempi per organizzare il giuramento, cioè l’atto finale che consente di ottenere l’agognato documento italiano. Si passa da 30 a 180 giorni, da uno a sei mesi per capirsi.

Una decisione che ha mandato su tutte le furie i sindacati. Cgil, Cisl e Uil che, con i loro uffici, spesso si occupano di assistenza agli immigrati. Lo “slittamento” della concessione della cittadinanza porta la firma nella delibera di giunta direttamente del sindaco Massimo Bitonci, che si rifà però a una nota del caposettore dei Servizi demografici Fiorenzo Degan. L’allungamento dei termini, oltre che la concessione della cittadinanza, riguarda anche la trascrizione di atti e provvedimenti formati all’estero, come i matrimoni celebrati in un altro Paese. La giustificazione dello slittamento è data «dalla complessità del procedimento, che richiede integrazione di documentazione», si legge nella delibera.

«Già adesso a Padova si attende da 6 a 8 mesi per fare il giuramento. Il problema però è che il Comune non deve fare alcun controllo, non ha competenze su questo – sottolinea Alessandra Stivali della Cgil – Deve solamente fissare una data per il giuramento e consegnare i nuovi documenti». In pratica ai funzionari di Palazzo Moroni non è richiesto di controllare i documenti.

Il procedimento infatti è gestito dal ministero attraverso la prefettura. Per ottenere la cittadinanza infatti gli extracomunitari devono essere regolarmente residenti da almeno 10 anni in Italia (4 anni per i comunitari). La domanda si fa solo on-line e sul web bisogna caricare tutti i documenti necessari, compresa l’attestazione di un reddito pari a quello dell’assegno sociale. In più si paga, tra tasse e bolli, oltre 300 euro. Già la prefettura si prende sino a 2 anni per valutare i documenti e dare una risposta. A questi adesso si devono aggiungere altri 6 mesi dovuti alla lentezza di Palazzo Moroni. La cittadinanza così rischia di diventare un percorso a ostacoli.

«Ci chiediamo cosa accadrà quando verrà approvata la nuova legge sullo ius soli: per migliaia di ragazzi la cittadinanza sarà un diritto. Come farà il Comune a gestire questa situazione?» si chiedono Stivali e Pap Fall, sindacalista senegalese della Cisl che sta seguendo il “caso cittadinanza”. (c.mal.)

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