«Cittadini in ansia per l’inquinamento»

MONSELICE. Il problema inquinamento in zona monte Ricco è serio e va verificata la sua estensione, senza tentare di sminuirlo. È quanto ha ribadito ieri pomeriggio al prefetto una delegazione del movimento Cambiamo Aria composta da Francesco Miazzi, Silvia Mazzetto, l’ingegner Stefano Luciani e due genitori del comitato. Il faccia a faccia, che si è svolto negli uffici di piazza Antenore, è durato oltre due ore.
Fuori, nel frattempo, una trentina di manifestanti hanno esibito striscioni e magliette per chiedere la tutela del diritto alla salute e anche una macabra ma eloquente “scenografia”. «Abbiamo cercato di far capire che non siamo affatto tranquilli» spiega il portavoce Miazzi «È stata un’occasione importante per far conoscere al prefetto il punto di vista dei cittadini, preoccupati anche perché gli enti di controllo non sempre in passato si sono dimostrati all’altezza. Abbiamo sollecitato risposte da parte della Provincia sui materiali impiegati nel ciclo produttivo della cementeria e sull’Aia (Autorizzazione integrata ambientale). Vogliamo inoltre che l’Usl dia indicazioni chiare ai residenti del colle sulla commestibilità di verdure e animali ruspanti».
Gli attivisti di Cambiamo Aria premono poi per l’attivazione della Regione sull’applicazione dell’articolo 19 del Piano ambientale del Parco Colli, stabilendo tempi e modi della dismissione dell’impianto di via Solana, con un’attenzione particolare alla ricollocazione dei lavoratori. «Il Prefetto, che era informato delle nostre iniziative, ha preso appunti e ci ha comunicato che prossimamente incontrerà Buzzi (proprietario della cementeria di Monselice, ndr). Ha detto che ritiene necessari gli ulteriori carotaggi che verranno definiti nei prossimi giorni: una volta disponibili gli esiti delle analisi ci riaggiorneremo» riferisce Miazzi «Speriamo che Arpav abbia un approccio di collaborazione con il Comune e che le verifiche in programma siano coerenti con quanto chiediamo».
L’incontro di ieri segue il vertice che si è tenuto sempre in prefettura giovedì scorso, al quale avevano partecipato i rappresentanti di Arpav, Usl e Provincia, oltre al sindaco Francesco Lunghi. «Allo stato attuale delle indagini non sono state riscontrate esigenze di interventi di salute pubblica urgenti e inderogabili» era stato il responso comunicato da una nota della stessa prefettura.
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