Clodagh, l’irlandese a Padova per amore «Qui si mangia bene»

Clodagh è una dei pochi irlandesi che vivono in città. Secondo l’ufficio anagrafe, in tutto sono 23 - di cui 10 donne - gli isolani che si sono stabiliti a Padova. Un numero che non rispecchia tuttavia l’attenzione e la curiosità - testimoniata anche dai flussi turistici - per il Paese di Joyce e della Guinness. Anche per questo, nel prossimo week end Padova festeggia San Patrizio, patrono d’Irlanda, con una tre giorni all’insegna di folclore e tradizione denominata “Irlanda in festival” al Gran Teatro Geox.
Tra loro, annuncia, ci sarà anche Clodagh Ni Mhuiris, 36 anni, gli ultimi sette trascorsi nella città del Santo, dove è arrivata per amore e dove, sempre per lo stesso motivo, si è formata una famiglia: «Sono curiosa, mi piacerebbe dare un’occhiata - racconta - Mio marito Saverio è di qui, ci siamo conosciuti in Germania durante l’università, eravamo lì con l’Erasmus. Poi, dopo un paio d’anni l’ho raggiunto: italiani e irlandesi si trovano bene insieme, hanno lo stesso spirito». Da allora sono nati due figli e oggi Clodagh insegna inglese, ma il rapporto con la sua Galway non si è spezzato: «San Patrizio per noi è molto importante, è come per voi Sant’Antonio, solo che da noi è festa nazionale - prosegue - è un evento religioso ma, parallelamente, celebriamo anche l’orgoglio di essere irlandesi: ovunque ci sono sfilate con i folletti, rappresentazioni storiche, musica e danze. Tutti indossiamo il trifoglio, che è il nostro simbolo». Ma il 17 marzo non viene celebrato solo in Irlanda: «Ci sono sfilate e festeggiamenti in tutto il mondo, soprattutto a New York e Sydney» prosegue Clodagh, il cui nome gaelico trae origine da un fiume e fu usato per la prima volta per una bimba da un capo tribù nel sud del Paese «questa data ha assunto un valore ancor più identitario proprio con la crisi economica. Molti giovani hanno lasciato l’Irlanda per trasferirsi in Paesi anglofoni, quindi questa giornata diventa un momento per ricordare e celebrare radici e tradizioni anche lontano da casa». Tradizione sì, ma non a tutti i costi, soprattutto per chi si trova lontano: «Non abbiamo un piatto tipico in particolare - conclude Clodagh - tanto più che in Italia si mangia molto meglio. Per l’occasione, visto che è una giornata di festa, le famiglie ne approfittano per fare colazione tutti assieme con salsicce, uova e prosciutto. E poi al pub per una buona Guinness. Il giorno di San Patrizo non manca mai. E scorre a fiumi».
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