«Cna e Upa, insieme per tornare a dare voce ai nostri artigiani»

PADOVA. «Una fusione, quella di Upa e Cna, che vuole essere da esempio a tutto il tessuto economico, alle categorie e alle pubbliche amministrazioni». È questo il messaggio natalizio dei due presidenti degli artigiani di Padova, oggi impegnati al Centro Congressi Papa Luciani in un incontro con le proprie basi sociali.
«Vediamo con interesse i primi tentativi di condivisione dei servizi da parte di alcuni comuni dell’Alta Padovana. Un metodo che dovrebbe essere preso come modello da molte altre realtà sia pubbliche che private» dice Guerrino Gastaldi, presidente Cna Padova. «Il tempo dei personalismi è finito. Per competere in un mondo sempre più grande ci vuole collaborazione e noi prima degli altri stiamo mettendo in piedi un percorso importante che porterà gli artigiani ad essere rappresentati dalla più grande associazione di categoria del Veneto».
Dalla fusione di Upa-Cna nascerà infatti un’organizzazione forte di oltre 15.000 iscritti, 41 sedi territoriali dislocate e sette società collegate attive nei servizi fiscali, in quelli della formazione, dell’export ma anche del credito e dell’innovazione. «Con l’evento “Le radici e la speranza” vogliamo presentare agli imprenditori, ai dipendenti di Upa e Cna e a tutta la città, come si svilupperà questo percorso di intenti comuni» spiega Roberto Boschetto, presidente di Upa. «Vogliamo regalare al mondo dell’impresa i significati con cui poter interpretare le festività: la solidarietà, l’incontro con la città e lo spessore culturale del nostro modo di essere imprenditori».
Al Papa Luciani andrà quindi in scena una riflessione sui mutamenti in atto nel tessuto economico e sociale del Veneto grazie a interviste, dibattiti, e una pièce teatrale interpretata da Nicoletta Maragno. «Partiremo dalla nostra storia per tramutarci nella prima associazione 3.0» spiega Boschetto. «C’è la necessità di dare voce a migliaia di piccoli imprenditori che, con il loro lavoro, hanno determinato la crescita di questa regione e oggi vogliono continuare a dare futuro al nostro territorio, interpretandone il cambiamento». Per 2016 le due associazioni hanno scelto di lavorare insieme per tirare le somme a fine anno e iniziare un percorso di fusione di strutture e servizi che proseguirà negli anni successivi. « Le nostre strutture del credito sono confluite da anni in Sviluppo Artigiano» conclude Gastaldi. «Nel frattempo abbiamo avviato numerose collaborazioni tra categorie di mestiere e azioni sui territori: dall’autotrasporto, agli autoriparatori, agli impiantisti mentre le aree dell’Estense, dell’Alta e del Camposampierese stanno già lavorando insieme e formando dieci dipendenti delle due associazioni per diventare il nucleo di un nuovo servizio per l’innovazione da fornire agli associati».
Riccardo Sandre
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