Colata d’asfalto sulla strada dei Colli: mobilitazione per via Calti Pendice

Il caso a Teolo, un ex senatore - residente in zona - e i gruppi ambientalisti contestano i lavori che snaturano il percorso sterrato nel verde

Gianni Biasetto
Un cartello di protesta affisso su un mezzo (foto da “Su pa i Monti”)
Un cartello di protesta affisso su un mezzo (foto da “Su pa i Monti”)

Una piccola strada in mezzo ai Colli che però è capace di scatenare un grande polverone.

È il caso di via Calti Pendice, a Teolo, il percorso di appena due chilometri e mezzo che dal parcheggio del “Sasso del prete” di Castelnuovo scende verso il campo sportivo di Teolo, passando per la valle delle Gombe a mezza costa dei versanti est e nord del colle Rocca Pendice. Lungo questa strada risiedono 27 famiglie. Da un paio di settimane la via è al centro di una rovente diatriba.

Il motivo della polemica sta nel fatto che l’amministrazione comunale ha avviato da una decina di giorni un contestatissimo intervento di asfaltatura (costo di circa 240.000 euro). Il tratto finora bitumato è di oltre un terzo dell’intero tracciato, il cantiere in questi giorni è fermo a causa del maltempo. Riprenderà, salvo imprevisti, lunedì 17 marzo.

La protesta

Domenica scorsa lungo la strada c’è stata una passeggiata di protesta organizzata dall’ex senatore della Repubblica Giovanni Zaccagna (nel ’94 con Forza Italia), che abita lungo la via, che ha visto la presenza di alcuni ambientalisti del Circolo Colli Euganei di Europa Verde e del Comitato Lasciateci Respirare di Monselice, oltre che di altre associazioni del posto.

Nel corso della giornata sono state raccolte oltre 100 firme. La petizione è ancora aperta, in questi giorni è possibile firmare al negozio Ottica Pironti di Treponti.

Ma qual è l’oggetto del contendere? «Via Calti Pendice è una delle più belle strade bianche del territorio del Parco, ho più volte manifestato la mia contrarietà all’asfaltatura», afferma Zaccagna. «Siamo in un territorio che da poco è stato riconosciuto patrimonio della Biosfera Mab Unesco, non capisco come mai Parco e Soprintendenza abbiano dato il nulla osta a questo scempio. A seguito di alcune mie segnalazioni si sono mossi i carabinieri forestali che mi hanno contattato nei giorni scorsi. Mi hanno riferito che gli atti stanno per essere trasmessi alla Procura della Repubblica. La strada per alcuni tratti non è censita al patrimonio del Comune, l’amministrazione prima di iniziare i lavori avrebbe dovuto almeno chiedere e ottenere l’ok dei proprietari. Nel cartello di cantiere viene evidenziato che si tratta di “lavori per il rifacimento della pavimentazione stradale”, il che fa pensare alla messa in sicurezza dei tratti di sedime cementati parecchi anni fa che ora sono pericolosi perché sono usciti i ferri dal getto di calcestruzzo. L’intervento in corso, invece, è tutt’altra cosa».

Salvare il salvabile

Gli ambientalisti puntano a fermare l’asfaltatura che è stata eseguita nel tratto più scosceso della via, quello un tempo cementato. Chiedono che il percorso meno scosceso, quello che passa dalle Corbeggiare (una storica colonica) fino al parcheggio del campo sportivo, rimanga bianco. Si tratta di 900 metri di strada.

C’è poi il vincolo nei pressi del gelso bianco monumentale, piantato a metà del diciottesimo secolo, dove il sindaco di Teolo ha garantito che per la fascia di rispetto la strada rimarrà bianca.

Zaccagna aveva anche chiesto di utilizzare materiali biocompatibili, se proprio bisognava intervenire per garantire la sicurezza ai mezzi di passaggio. I costi in questo caso sarebbero lievitati di parecchio e il Comune ha risposto che il privato avrebbe dovuto contribuire alla spesa.

sindaco e ambientalisti

«Nelle vicinanze del gelso monumentale la strada rimarrà bianca per non compromettere l’apparato radicale dell’albero», assicura il sindaco Valentino Turetta. «La stragrande maggioranza di chi abita lungo la via, e che ogni volta che piove sopporta notevoli disagi, è favorevole al progetto che stiamo realizzando secondo le indicazioni del Parco e della Soprintendenza. Il progetto prevede la stesura di un manto di finitura di colore chiaro per ridurre al minimo l’impatto ambientale».

«Per agevolare il transito degli abitanti sarebbe bastato sistemare le rampe già cementate, ma questa e le alternative proposte dalle associazioni ambientaliste sono state scartate dal Comune», si legge - tra i tanti commenti dal mondo ambientalista - sulla pagina Facebook “Su pa i Monti – Colli Euganei”. «Mentre i lavori procedono, rammarica come in cinquant’anni sui Colli Euganei nulla sia cambiato. Dalle cave alle asfaltature, molti abitanti e amministratori preferiscono le ruspe al paesaggio».

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