Collasso polmonare, barista di Montegrotto muore a 45 anni

MONTEGROTTO TERME. Si è spento ad appena 45 anni Stefano Santon, uno dei titolari del bar “La Rocca” di viale Stazione. Risiedeva in via Plinia, sempre a Montegrotto, con i genitori, se n’è andato improvvisamente.
«È mancato alle 13 di martedì», raccontano affrante le sorelle Claudia e Roberta. «Era ricoverato alla Casa di Cura di Abano da venerdì e le sue condizioni si erano aggravate. Stefano di fatto è spirato mentre stava per essere caricato in ambulanza per essere trasportato d’urgenza all’ospedale di Padova. Il decesso è dovuto ad un collasso ai polmoni causato da un male che Stefano non sapeva di avere. Non avevamo avuto alcun sentore, se non il fatto che qualche giorno prima del ricovero nostro fratello lamentasse di sentirsi un po’ stanco. Non aveva mai dato la sensazione di soffrire di particolari problemi e aveva anche smesso di fumare da tempo».

La scomparsa improvvisa di Stefano Santon, detto da tutti “Skianto”, ha colpito l’intera città di Montegrotto e la vicina Abano. Era conosciutissimo, data la sua attività messa in piedi una ventina di anni fa con il socio Moreno Sette. I due, dopo aver gestito assieme i bar degli hotel Caesar e Bertha, avevano deciso di aprire un’attività in proprio in viale Stazione, il bar La Rocca. «Nostro fratello era una persona generosa», è il ricordo delle sorelle. «Ha fatto tanto bene agli altri. Si prodigava molto».
“Skianto” aveva una passione forte per il calcio e per il Milan, squadra che seguiva anche allo stadio. «Era un grande tifoso e la sua scomparsa mi colpiusce particolarmente», ricorda il sindacalista Marco Bodon, uno dei migliori amici di Stefano. «Per me era come un fratello, una persona buona d’animo. Ancora non riesco a crederci, sono affranto».
Ricorda la figura di Stefano Santon anche un altro amico di lunga data del barista, Marco Perozzo: «Skianto era buono e sempre disponibile con tutti», spiega commosso Marco Perozzo. «Era amico di tutti, solare, sempre pronto a dare una parola a tutti. Amava in modo viscerale il calcio e il suo Milan. Quante battaglie con noi amici, che siamo tifosi della Juve e dell’Inter».
Per chiarire bene le cause del decesso sul corpo di Stefano Santon è stata disposta l’autopsia. Solo dopo aver avuto l’esito la famiglia potrà stabilire data e luogo del funerale. Stefano Santon lascia, oltre alle sorelle, i genitori con i quali ancora viveva nell’abitazione di via Plinia, Armando e Rosetta. (f.fr.)
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