Colli Euganei, insetto cinese sta mangiando i boschi di castagni

Dopo la cavalletta dell'anno scorso, nuovo allarme lanciato dal naturalista Giancarlo Zanovello. A rischio un patrimonio di grande valore ambientale. Il Dryocosmus kuriphilus sta attaccando infatti anche alberi centenari
Il Dryocosmus Kuriphilus, insetto originario della Cina, su un castagno
Il Dryocosmus Kuriphilus, insetto originario della Cina, su un castagno
TEOLO. Un insetto originario della Cina, il
Dryocosmus Kuriphilus
, sta distruggendo i boschi di castagno dei Colli Euganei. Questo imenottero cinipide, lungo circa 2 millimetri, ha attaccato anche i «maronari» ultracentenari di Venda, Vendevolo, Madonna, Grande e Altore.


E' a rischio un patrimonio di grande valore ambientale per il territorio del Parco Colli. Le piante di castagno, oltre a costituire una risorsa economica, sono sempre state considerate dagli abitanti degli Euganei alberi nobili per la loro valenza ornamentale. I pali di castagno, inoltre, sono ancor oggi considerati dagli agricoltori degli ideali sostegni per le viti.


La popolazione del
Dryocosmus Kuriphilus
è costituita da sole femmine partenogenetiche in grado di deporre fino a 150 uova senza accoppiarsi. La comparsa degli adulti si registra da maggio a luglio e la deposizione delle uova avviene nelle gemme delle piante dove le larve si nascono e svernano senza che nessuno ne rilevi la presenza. Solo in primavera, alla ripresa dell'attività trofica, sulle nervature delle foglie e sui germogli dei castagni si formano delle vistose galle prima verdi e poi rossastre che bloccano l'accrescimento della pianta.


«Il primo focolaio d'infestazione l'abbiamo notato lo scorso anno in un castagneto del Vendevolo - afferma il naturalista di Teolo Giancarlo Zanovello -. Quest'anno, forse a causa delle favorevoli condizioni meteorologiche, l'infestazione si è diffusa a macchia d'olio su gran parte degli Euganei».


«Pensiamo - spiega ancora l'esperto - che questo terribile insetto sia arrivato fin qui attraverso l'importazione di piante esotiche dalle aree infestate. Il danno che sta facendo è di notevoli proporzioni. Le chiome degli alberi diventano trasparenti per il ridotto accrescimento dei germogli e in qualche caso anche per la loro totale essiccazione. I rimedi efficaci purtroppo ancora non si conoscono. Per evitare la propagazione occorrerebbe distruggere le galle presenti sulle piante, un'operazione impossibile vista la notevole diffusione di questo insetto su gran parte dell'area collinare».


Dopo la
Barbetistes Vicentinus
, la terribile cavalletta che la scorsa stagione ha distrutto ettari di bosco di rovere, ma anche porzioni di vigneto e di frutteto, e che quest'anno sembra stia facendo altrettanto, un nuovo allarme ambientale sui Colli lo sta creando questo piccolo imenottero che sarebbe stato notato per la prima volta in Italia nel 2002 sui castagneti della provincia di Cuneo.

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