Comdata, trattativa sulla produttività per salvare i posti
PADOVA. Si apre uno spiraglio di speranza nella vertenza della Comdata Italia spa. Lunedì, nella sede di Confindustria alla Cittadella, i sindacati confederali dei settori comunicazione e meccanico (Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil e Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil) hanno incontrato i dirigenti delle Risorse umane di Comdata. Per la prima volta, riferiscono i sindacalisti, l’azienda avrebbe dimostrato una tenue apertura per quanto riguarda il destino dei 204 lavoratori della sede di Padova, situata i via Elia Dalla Costa, laterale di via Venezia. Guidati dal direttore del personale, i dirigenti si sarebbero dimostrati, per la prima volta, disponibili a non chiudere più il sito della Stanga, l’unico di tutto il Nordest. In cambio, Comdata Italia chiede un accordo sindacale in grado di far tornare in attivo il bilancio della sede padovana che, a fine 2017, si è chiuso in rosso.
«Proprio così», sottolinea Filippo Scapini, della Uilcom-Uil, «per la prima volta la controparte si è dimostrata disponibile a non chiudere più il sito di Padova a condizione di sottoscrivere con i delegati e i sindacati un accordo, prima della scadenza dei 75 giorni dall’avvio della procedura di licenziamento collettivo».
E Scapini rivela anche particolari inediti: «Il bilancio 2017 si è chiuso in rosso non a causa dell’eventuale scarsa produttività dei lavoratori (70% donne), ma perché le commesse lavorate a Padova non hanno un margine operativo lordo alto perché le lavorazioni informatiche riguardano, per lo più, il comparto assicurativo che, come sanno tutti gli addetti ai lavori, non è un settore remunerativo di alta valenza. E infatti non è un caso che l’azienda già adesso stia cercando un nuovo tipo di commesse anche tra i grandi gruppi industriali del Veneto e delle regioni limitrofe».
Intanto, mentre Comdata Italia tratta sulle chiusure delle sedi di Padova e Pozzuoli, nelle altre assume o riassume.
A Milano, grazie ad una nuova commessa, vengono assunte 220 persone. A Cagliari e a Lecce, grazie al rientro dalla Romania della commessa Fastweb, altri 220 lavoratori, mentre ad Ivrea tornano al lavoro i 365 dipendenti che erano in Cigs.
Domani, sempre nella sede di Confindustria, si terrà un altro incontro.
Felice Paduano
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