«Come Tosi anch’io vieterò gli alcolici»

Bitonci: tour tra i banchi delle piazze con l’instancabile Salvini
BARSOTTI - SALVINI IN CITTA'
BARSOTTI - SALVINI IN CITTA'

Fosse arrivato domenica, per la maratona Sant’Antonio, di sicuro avrebbe fatto una bella figura. La sua stracittadina, Matteo Salvini, segretario federale della Lega Nord, l’ha disputata ieri mattina, percorrendo in lungo e in largo, senza risparmio, le piazze del centro storico, esibendosi in un generoso volantinaggio a sostegno di Massimo Bitonci. Instancabile, Salvini ha lanciato la candidatura a sindaco del capogruppo dei senatori del Carroccio, che si appresta a guidare una coalizione di sei liste (Lega Nord, Forza Italia, Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale, Bitonci sindaco, Prima Padova e Lista Cappelli).

Ordinanza anti-bivacchi. . Ieri Bitonci è tornato sui temi che gli sono cari. Dalla questione di via Anelli («il problema non è stato risolto; Zanonato ha sparpagliato gli spacciatori e i delinquenti, facendo nascere tante via Anelli in tutti i quartieri della città») all’ipotizzato megastore cinese («è l’ultima delle cose di cui la città ha bisogno; combatteremo una battaglia in difesa del commercio al dettaglio»). Il candidato sindaco della Lega Nord guarda con interesse anche all’ordinanza anti-bivacchi dei senza fissa dimora che il primo cittadino di Verona, Flavio Tosi, ha firmato nei giorni scorsi e che prevede il divieto «di svolgere ogni attività di distribuzione di alimenti, bevande e materiale lettereccio (coperte e cuscini, ndr)» in alcune zone del centro storico del capoluogo scaligero. «Sono stato il primo a emanare un’ordinanza a Cittadella per impedire la vendita di alcolici da asporto e sarei pronto a farlo anche a Padova. Questa misura potrebbe evitare un sacco di problemi. Più difficile mi sembra vietare la somministrazione di alimenti».

Sfida a Renzi. Felpa verde con la scritta «Veneto», al braccio il vecchio simbolo della Padania con l’indicazione “Bossi”, Salvini approda alle 10.45 al quartier generale bitonciano in piazza delle Erbe. «Voglio sfidare Renzi, che parla di tutto ma non di temi che c’interessanno. Vogliamo cancellare la legge Fornero, un’autentica porcata. Poi chiediamo l’eliminazione delle Prefetture, intervento che porterebbe a un risparmio di 500 milioni di euro. Infine intendiamo cancellare la legge Merlin, regolamentando e tassando la prostituzione. Gli 80 euro di Renzi? Temo che il premier li dia con la mano destra, ma che nel contempo ne prenda 90 con la sinistra. A giugno, ricordiamolo, c’è la Tasi».

Tour in centro storico. Con un pacco di opuscoli «Basta €uro: come uscire dall’incubo, 31 domande, 31 risposte» (a cura di Claudio Borghi Aquilini) Salvini si tuffa i banchi di piazza delle Erbe. Mariella Mazzetto, che era già accomodata in Parlamento nel 1992, gli fa da cicerone tra carciofi, pomodori e melanzane. «Sono un suo grande ammiratore» lo rincuore un anziano. «Con 500 euro come faccio ad andare avanti?» gli chiede una signora. Salvini stringe la mano a Piero Schierano, meglio conosciuto come “Piero Tubi”; non perde il sorriso quando un cittadino non accetta l’opuscolo leghista. Ecco Luciano Gasperini, che fu presidente federale del partito. Il segretario del Carroccio passa davanti a tutte le botteghe di sotto il Salone e si rinfresca con una birretta. La Mazzetto chiede dell’acqua: «Sono sidiata». Poi passa davanti alla sede di Maurizio Saia. Di là Pedrocchi, Listòn, piazza dei Frutti, i banchi di piazza dei Signori. Il riscontro pare positivo. In piazza delle Erbe Salvini recupera il suo tablet, si fa scattare la foto con tutti i candidati e infine si accomoda ai tavolini di piazza Duomo per lo spritz.

Claudio Baccarin

Argomenti:elezioni 2014

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