“Come un delfino”, Raoul Bova torna in piscina con i ragazzi che nuotano per riscattarsi

ROMA. «Credo nel ruolo dello sport come riscatto sociale, alternativa all’illegalità. Perché nella vita c’è sempre una seconda chance. Anche per chi ha sbagliato, per chi ha avuto problemi con la...
Raoul Bova durante la presentazione della serie tv "Come un delfino" alle piscine del Coni, Roma, 13 maggio 2013. ANSA/FRANCESCA BALDI
Raoul Bova durante la presentazione della serie tv "Come un delfino" alle piscine del Coni, Roma, 13 maggio 2013. ANSA/FRANCESCA BALDI

ROMA. «Credo nel ruolo dello sport come riscatto sociale, alternativa all’illegalità. Perché nella vita c’è sempre una seconda chance. Anche per chi ha sbagliato, per chi ha avuto problemi con la giustizia, per chi è stato abbandonato. Per chi semplicemente non ha creduto in se stesso».

Dopo il successo della miniserie (25% di share medio) nelle due serate, Raoul Bova torna in piscina nei panni dell’allenatore Alessandro Dominici con i suoi ragazzi in “Come un delfino - la serie”, questa volta in quattro puntate su Canale 5 a partire da domani in prima serata. Una storia in cui l’attore, protagonista, autore con Stefano Reali, è anche regista. Per Bova è un ritorno al suo primo amore, il nuoto: a 16 anni ha vinto il campionato italiano giovanile nei 100 metri dorso maschili. Ed infatti è stato proprio lui a volere questa fiction, che ha prodotto con la moglie Chiara Giordano.

Nel cast tornano Ricky Memphis (don Luca), Maurizio Mattioli, Paolo Conticini, Simonetta Solder tutti i ragazzi nuotatori della casa famiglia nuoto a partire da Tommaso Ramenghi, ma ci sono anche nuovi personaggi come la giornalista Giulia Bevilacqua, che farà battere il cuore a Dominici. Ma anche un cattivissimo Tony Sperandeo e Marco Falaguasta nei panni di un allenatore senza scrupoli di fama internazionale che usa metodi diversi da quelli cui erano abituati.

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