Comitato Mura contro Giordani: «Sette anni di promesse non mantenute»
Comitato contro l’amministrazione per le decisioni prese: «Valorizzate solo le piazze e Giotto e tralasciato il resto»
![L’area del parco e della caserma Prandina](https://images.mattinopadova.it/view/acePublic/alias/contentid/1gpdgupcxbyc8wkytg1/0/copia-di-copy-of-01.webp?f=16%3A9&w=840)
Rapporti tesi tra il comitato Mura e l’amministrazione comunale targata Sergio Giordani. Dopo una lunga fase di collaborazione, ora dalla storica associazione arrivano critiche per una serie di promesse che sostengono non essere state mantenute: «A sette anni dall’elezione della giunta ci sono numerosi temi aperti che riguardano gli interventi per le mura del ’500, per la valorizzazione del complesso e mirabile sistema dei fiumi e dei canali che storicamente sulle mura convergono attraverso il territorio» sostengono Vittorio Spigai e Nicola Lovisatti, del coordinamento del comitato ed esponenti di “Urbanistica e Contesto”. Su alcune di queste non si può più tornare indietro, mentre su altre il dialogo è ancora aperto, anche se la collaborazione sembra sempre più debole e complessa.
La Prandina probabilmente è stato il primo elemento di rottura, subito dopo la Pediatria: «Rimane inammissibile la presenza di un parcheggio pubblico di 250 posti auto in un’area che per gli acquisiti obblighi di legge deve avere destinazione a parco pubblico» proseguono i due architetti «restano inoltre aperti altri punti problematici come la nuova Pediatria, ormai ultimata, nonostante più di tre anni di critiche al progetto e di proposte alternative.
Ora si prospetta la prossima costruzione di un porticato, il cui ingombro ricade interamente nella fascia di rispetto di 26 metri vincolata per le mura. Il progetto dovrebbe perlomeno prevedere che si attivi un percorso di valorizzazione e di possibilità di fruizione collettiva del tracciato delle mura, che nella zona ospedaliera rischiano di essere completamente negate a seguito dello stralcio dal centro storco dell’intera area del Giustinianeo».
Ma se su Prandina e Pediatria ormai sembra ci sia poco spazio per cambiare strada, sulle Mura si potrebbe ancora lavorare: «L’assessore Colasio, nonostante gli appelli, continua a perseguire una politica di mera valorizzazione del patrimonio consolidato delle piazze e della Padova di Giotto, tralasciando le rimanenti eccezionali valenze della città, in primis le Mura rinascimentali» insistono Spigai e Lovisatti «in questo modo si rinuncia a priori all’indubbio interesse di itinerari, per i cittadini e turisti, d’integrazione tra i monumenti più celebrati dell’Urbs Picta e quelli, ignoti ai più, ma di indubbio interesse e valore ricreativo, storico, paesaggistico e naturalistico, del Parco delle Mura».
Ma non è finita: «Discorso analogo vale per il latente dibattito, in corso da decenni, per il polo culturale Eremitani-Palazzo Zuckermann-Palazzo Cavalli. E poi rimangono ancora inevasi ipotesi e progetti per un percorso in quota lungo gli 11 chilometri delle mura, finalizzato a fruizione pubblica e turismo sostenibile, manutenzione programmata e sorveglianza. Così come il famoso Urban Center» chiudono «e una migliore gestione dei flussi invernali ed estivi delle acque, il miglioramento della navigabilità dei canali, la completa riapertura dell’Alicorno e del canale di San Massimo. Speriamo in una migliore collaborazione tra gli assessorati competenti per dare, dopo ben 7 anni, soluzioni partecipate alle problematiche ancora aperte».
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