Commesse ex Rinascente, su 39 che hanno perso il posto solo 4 sono state ricollocate

PADOVA. Su 39 licenziate, dopo quattro mesi hanno trovato lavoro soltanto in quattro. Due da Coin e due da Tommasini, a Santa Maria di Sala. Le altre 35 commesse lasciate a casa dalla Rinascente – tutte con un’età media sui 40 anni – stanno vivendo con la sola Naspi, l’indennità di disoccupazione che durerà 24 mesi, ma con un assegno sempre più povero dal quarto mese in poi. Chi lavorava part time, prende 750 euro, mentre chi era a tempo indeterminato arriva a mille.
il comitato
Senza coinvolgere il sindacato, hanno costituito tra di loro un comitato e l’hanno chiamato Rinascita. Ne fanno parte le lavoratrici che erano a tempo pieno. Per tenere alta l’attenzione sulla loro situazione e per sollecitare le istituzioni ad ascoltare le loro esigenze, ieri mattina hanno voluto parlare con i cronisti davanti a Palazzo Moroni. E subito dopo sono andate a incontrare il sindaco Giordani, che ha spalancato loro la porta del suo ufficio.
«le cose vanno male»
La delegazione era guidata da Carmen Antignano, Alessandra Lana, e Ivonne Rebranovic. «Nonostante le promesse prese dalle istituzioni, sembra che siamo state già lasciate sole», ha detto Antignano. «Ci stiamo arrangiando, ma le cose non vanno bene. A me è successo che sono stata chiamata dal Centro per l’impiego per andare a lavorare da un fruttivendolo arabo, che ha l’attività all’Arcella. Ho rinunciato per ovvi motivi». A muso duro anche i commenti di Lana e di Rebranovic: «Le difficoltà più pesanti le abbiamo noi che abbiamo superato i 40 anni», ha detto la prima. «Ho bussato alle porte di vari negozi, ma nessun commerciante si è dimostrato disponibile ad assumermi. Per loro sono troppo vecchia e se ne fregano sia della professionalità accumulata in vent’anni, sia della buona volontà che ci metterei».
accuse alla rinascente
Pungente anche Rebranovic: «Tutto questo succede perché i dirigenti e gli amministratori della Rinascente ci hanno messo sulla strada, senza pensare alle conseguenze. Adesso ci mettiamo nelle mani del primo cittadino, che a tutte noi sembra una bravissima persona. Nel frattempo non possiamo fare altro che continuare a cercare un nuovo lavoro perché con il solo assegno della Naspi è molto difficile vivere a testa alta».
l’impegno di giordani
«Sia come sindaco che come imprenditore, non ho dimenticato le commesse», ha detto Giordani. «Purtroppo non so ancora quali negozi saranno aperti negli spazi lasciati vuoti dalla Rinascente. Una volta che i loro nomi saranno pubblici, mi attiverò per cercare di farle riassumere». Intanto i lavori per la ristrutturazione dell’edificio di Piazza Garibaldi 1, di proprietà di Guglielmo Tabacchi, stanno andando avanti a passo di bersagliere. Dovrebbero essere terminati entro ottobre o novembre. —
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