Con il rito del catecumenato si è aperto l’anno pastorale

Diciassette arrivano da Bulgaria, Albania, Nigeria, Costa Rica, Isole Mauritius, Thailandia. Tre sono italiani. In tutto venti. Sono i giovani che ieri hanno vissuto il rito di ammissione al catecumenato, presieduto dal vescovo Claudio Cipolla. Un rito ricco di simboli, di «gesti rituali che esprimono la relazione tra Cristo Buon pastore e i catecumeni, pecore del gregge», che si è svolto nella prima parte sul sagrato e successivamente all’interno del duomo. I venti nuovi catecumeni sono stati chiamati per nome dal vescovo (perché il Signore li conosce uno a uno); è stato dato loro un nome cristiano, sono stati segnati con la croce sulla fronte, sulle orecchie sugli occhi, sulla bocca, sul petto e sulle spalle e hanno varcato la soglia della cattedrale. Per loro inizia un cammino di circa due anni che li porterà a ricevere i sacramenti dell’iniziazione cristiana (battesimo, cresima, eucaristia). Il rito ha aperto l’assemblea diocesana con cui si inaugura l’anno pastorale 2016-2017. «Sono contento di questa introduzione», ha esordito il vescovo don Claudio, «è come quando sta per arrivare un bambino: la famiglia si ripensa». Ma anche le comunità sono chiamate a rinnovarsi. L’invito perciò è a diventare sempre più una chiesa che è casa per tutti. «Dobbiamo cambiare molte abitudini ispirandoci ai catecumeni», ha rilanciato il vescovo alla rappresentanza di tutto il territorio della diocesi (parroci, membri dei consigli pastorali parrocchiali, delle aggregazioni laicali, laici e religiosi). Senza dimenticare l’attenzione ai poveri, perché «non possiamo educare alla fede dimenticando il servizio ai poveri». Annunciate anche le date del sinodo dei giovani che inizierà il 3 giugno 2017 e si concluderà con la veglia di Pentecoste il 19 maggio 2018. Quello che parte ora è infatti un anno di preparazione e di sensibilizzazione, in cui lavorerà un’apposita commissione.
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