Con il travaglio in acqua all’ospedale “Cosma” meno dolore e traumi

CAMPOSAMPIERO
Sono 89 le donne sulle 1.316 che nel 2017 hanno scelto di partorire nel reparto ostetrico dell’ospedale “Pietro Cosma” di Camposampiero optando per il travaglio in acqua.
Un trend che si mantiene costante in quanto sono già 44 le donne che nel primo semestre del 2018 hanno fato questa scelta.
«Nello specifico viene aperta la cartella ostetrica alla 37esima settimana e la donna viene seguita fino al momento del parto» dichiara il primario del reparto di Ginecologia e Ostetricia dell’Ospedale di Camposampiero Marcello Rigano, «il travaglio in acqua non comporta nessun rischio per il bambino poiché i suoi parametri vitali vengono continuamente monitorati. In ogni caso questa modalità del controllo del dolore non esclude la possibilità di ricorrere all’anestesia epidurale».
«È importante sottolineare i benefici che questa tecnica comporta» aggiunge la coordinatrice ostetrica Michela De Toni, «minor rischio di lacerazioni, travaglio più corto e una più generale esperienza positiva del parto. Ma soprattutto un maggiore controllo del dolore, grazie anche all’effetto analgesico rilasciato dalle endorfine prodotte. La temperatura dell’acqua e l’ambientazione confortevole, infatti, aiutano nel rilassamento mentre la spinta idrostatica si oppone al crescendo delle contrazioni riducendone l’intensità».
Anche con il travaglio in acqua è prevista la presenza del futuro papà accanto alla partoriente, un sostegno che rimane sempre importantissimo dal punto di vista emotivo. —
G. A.
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