Con la fisica nucleare si migliora la vita: le applicazioni hi-tech che ci aiutano

I laboratori dell’Istituto nazionale a Legnaro producono posti di lavoro quasi immediati, molte richieste di consulenza e collaborazione dal mondo delle imprese 
BELLUCO-FOTOPIRAN-LEGNARO-LABORATORI NAZIONALI I.N.F.N.
BELLUCO-FOTOPIRAN-LEGNARO-LABORATORI NAZIONALI I.N.F.N.

Tu dirai: "fanno ricerca curiosity driven, su cose di super frontiera come la fisica teorica, nucleare, subnucleare, delle astroparticelle. Figurati che gli importa delle applicazioni". Beh, sbagli. Perché i ricercatori dei Laboratori Nazionali di Legnaro i piedi per terra li hanno e ben piantati. I Laboratori, a pochi chilometri da Padova, fanno parte dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.

Qui, certo, si fa tantissima ricerca di base per comprendere i fondamenti della materia e le interazioni che ne regolano i comportamenti. Ma lo studio della fisica nucleare è utile non solo ad approfondire la conoscenza dell’Universo, ma anche a migliorare le nostre condizioni di vita, grazie a numerose applicazioni tecnologiche in campo sanitario, dalla diagnostica alla terapia.

Prendi, ad esempio, SPES, Selective Production of Exotic Species, una vera speranza nello studio delle stelle e nella lotta al cancro. Grazie al ciclotrone, acceleratore di protoni da 50 milioni di euro inaugurato a fine 2016, a Legnaro si stanno studiando i radiofarmaci, capaci di depositare una dose controllata di radiazione in un tessuto o organo a scopi diagnostici o terapeutici. I radiofarmaci contengono un radiosotopo e cioè un nucleo instabile che decadendo, emette la radiazione richiesta per la diagnosi o la cura?

Questi radioisotopi potranno esser prodotti proprio per mezzo del ciclotrone. “SPES, spiega Diego Bettoni, direttore dei Laboratori di Legnaro, rappresenta un importante esempio di come le tecnologie d’avanguardia, che noi fisici sviluppiamo e utilizziamo per le nostre ricerche di base, abbiano molto spesso anche un forte impatto sulla società”.

I Laboratori INFN fanno anche monitoraggio regionale della radioattività ambientale, studio dei materiali per i futuri reattori a fusione, come ITER - insieme al Consorzio RFX di cui sono soci - e analisi e sviluppo di materiali e tecnologie per i beni culturali con aziende ed enti pubblici e privati. “L’attività di ricerca in ambito fisico, continua Bettoni, richiede grande apertura mentale, flessibilità e capacità di affrontare e risolvere problemi di ogni tipo”.

Con la costruzione dell’Acceleratore Lineare Per Ioni, entrato in funzione negli anni ’90, i ricercatori di Legnaro hanno sviluppato competenze nella produzione di cavità superconduttive. Di recente sono servite al trattamento dei componenti in rame per CUORE (Cryogenic Underground Observatory for Rare Events), un rivelatore criogenico situato nei Laboratori INFN del Gran Sasso per studiare le proprietà neutrini.

L’esperimento, inaugurato il 23 ottobre 2017, cerca un decadimento molto raro (doppio decadimento Beta senza emissione di neutrini) che, se esistesse, potrebbe dare indicazioni importanti anche sulla formazione dell’Universo?

Non solo, grazie alla stretta collaborazione tra Legnaro e Università di Padova, esiste il Master in trattamenti di superficie per l’industria, giunto ormai alla sua 15° edizione. Il Master forma super specialisti che imparano le più avanzate tecniche di plasma engineering per il trattamento delle superfici, la produzione avanzata di valvole cardiache in titanio, impianti dentali, protesi, componenti per carrelli ultraleggeri, nuove tecnologie per l’oreficeria e l’occhialeria, rivestimenti duri e ultra duri a basso attrito per la produzione meccanica.

Il 97% degli studenti trova subito impiego nell’industria, mentre dal mondo imprenditoriale arrivano numerose richieste di consulenza e collaborazione. (s.p.)

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