Con la primavera via al mercato nero

Un fenomeno stabile, ma adesso arriva l’allerta maggiore. Negli ultimi tempi non si sono registrati grandi picchi per quanto riguarda il racket delle biciclette rubate. La situazione è stazionaria,...
FERRO - AQUISTO BICI RUBATA FERRO - AQUISTO BICI RUBATA
FERRO - AQUISTO BICI RUBATA FERRO - AQUISTO BICI RUBATA

Un fenomeno stabile, ma adesso arriva l’allerta maggiore. Negli ultimi tempi non si sono registrati grandi picchi per quanto riguarda il racket delle biciclette rubate. La situazione è stazionaria, in attesa che arrivi la primavera (quella vera) quando scatteranno i controlli più serrati delle forze dell’ordine. Ovviamente con la bella stagione si moltiplicano i cittadini che scelgono le due ruote per muoversi, a proprio rischio e pericolo considerati i ripetuti furti che avvengono in ogni angolo della città.

Molto difficile fare una stima delle biciclette rubate negli ultimi tempi, anche perché si calcola che molte persone non denuncino i furti e che tante bici vengano sottratte a chi a sua volta aveva acquistato un mezzo già rubato.

In attesa che venga testato questo nuovo chip antifurto, la polizia municipale, negli ultimi tempi si è mostrata piuttosto soddisfatta del sistema di punzonatura che permette di rintracciare, nei casi di ritrovamento della bicicletta il legittimo proprietario. La punzonatura altro non è che la marcatura del codice fiscale del proprietario sul telaio della bicicletta, codice che viene coperto con un’etichetta indelebile con lo stemma del Comune di Padova.

Eppure il racket delle biciclette rubate continua. Sempre. La grande distribuzione delle due ruote rubate e rivendute è ai Giardini dell’Arena, ma ci sono state diverse segnalazioni anche per quel che riguarda la stazione. È un posto pericoloso anche il quartiere Portello, rione universitario. Quella dei furti è una grande piaga della città. Tanto da spingere il vicesindaco Ivo Rossi, nel marzo dello scorso anno, a lanciare una task force contro i ladri. All’indomani della denuncia di Michela Tonini, l’avvocato di 37 anni che detiene il record di ben 14 biciclette rubate a Padova in pochi anni. «Chi ruba una bici non lo fa quando sa di poter essere visto. Serve un lavoro con agenti in borghese, un lavoro di intelligence» disse allora Rossi. Ma i ladri hanno proseguito e proseguono imperterriti. Per alcuni malviventi che vengono scoperti, altrettanti ne arrivano. Anche l’uso delle telecamere non ha dato i risultati sperati. La richiesta di allora dell’amministrazione, che ovviamente vale ancor oggi, è di non comperare le bici rubate, altrimenti si diventa complici dei ladri, oltre ovviamente al rischio penale di ricettazione.

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