Concorso al veleno, guerra a Ginecologia: mozione di sfiducia contro Perilongo

Padova, Cosmi scrive al rettore Rizzuto e annuncia un esposto in Procura: «Atti gravissimi, la trasparenza va tutelata» 
TOME -AGENZIA BIANCHI-PADOVA - PEDIATRIA E GINECOLOGIA
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PADOVA. Bufera sul Dipartimento di salute della donna e del bambino e sul direttore uscente. Erich Cosmi, ginecologo e presidente del corso di laurea in Ostetricia dell’Università di Padova, ha presentato al rettore Rosario Rizzuto una mozione di sfiducia contro Giorgio Perilongo per «atti gravissimi». La stessa lettera è stata inviata, oltre che all’interessato, anche al ministero dell’Università e della Ricerca e all’Anac, l’autorità nazionale anticorruzione. Non finisce qui: l’accusa si appresta a sbarcare in Procura sotto forma di esposto. E alla Procura, per calunnia, intende rivolgersi anche Perilongo.

il concorso



La bomba è deflagrata lunedì scorso durante una riunione in cui il professor Perilongo ha convocato i medici di ostetricia e ginecologia, delineando due nuovi percorsi concorsuali per associati: un primo interno al dipartimento, per cui è stata definita la commissione, e un secondo bando rivolto anche all’esterno, aperto a professionalità in arrivo da altre realtà. Ed è su quest’ultimo che scoppia il caso: nel mirino la composizione della seconda commissione, formata da professionalità esterne scelte «senza rispettare le linee di indirizzo dell’Anac e del Miur» secondo l’accusa, ovvero senza garantire il rispetto dei requisiti necessari, a partire dal rispetto della differenza di genere, e con commissari scelti da altre università. Di più: in quella stessa sede, il professor Perilongo avrebbe rivelato il numero dei partecipanti, cinque in tutto, indicando anche il nome del vincitore del concorso, ovvero il professor Roberto Tozzi, ginecologo-oncologo in forza a una casa di cura palermitana, considerato un candidato molto forte, che secondo quanto emerso durante l’incontro, sarebbe stato individuato di concerto da Azienda ospedaliera e Università.

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20080710 - LECCO - HTH - ELUANA: SCETTICISMO IN OSPEDALE LECCO SU TRASFERIMENTO DELL'OSPEDALE - Il reparto di rianimazione dell'ospedale Alessandro Manzoni di Lecco, dove dovrebbe essere trasferita Eluana Englaro, la donna di 37 anni per la quale i giudici di Milano ieri hanno autorizzato la sospensione dell'alimentazione e idratazione forzata, in uno dei reparti per procedere all'interruzione del trattamento che la tiene in vita da oltre 16 anni in quanto e' in stato vegetativo permanente. Dell'eventuale trasferimento all'ospedale lecchese ne aveva parlato ieri la curatrice speciale di Eluana, l'avv.Franca Alessio, spiegando anche che nella struttura il professor Riccardo Massei, l'anestesista che segui' Eluana nel 1992 subito dopo l'incidente stradale che la porto' al coma, e' disponibile ad aiutare la famiglia Englaro e a dare assistenza alla donna e quindi seguire le indicazioni date dal decreto dei giudici ..milanesi. ..CARDINI / ANSA/ KLD......


la registrazione

Una versione testimoniata da una registrazione – in realtà ce ne sarebbero addirittura due – dell’incontro «la registrazione di una riunione formale tra pubblici ufficiali, prevista per legge» sottolinea lo stesso Cosmi e i cui contenuti sarebbero all’origine di un mal di pancia diffuso nell’ambiente. Così, dopo la riunione, è partita la lettera al rettore cui farà seguito l’esposto in cui si profilano reati di «abuso di potere, d’autorità e in atti d’ufficio». Mercoledì, intanto, è saltato il Consiglio di dipartimento. «Non è possibile che venga indicato un vincitore senza conoscere quali sono gli altri candidati» sostiene il presidente del corso di laurea in Ostetricia «la trasparenza dell’Università va rispettata e difesa. Per questo ho scritto al rettore Rizzuto, persona dalla moralità molto forte, affinché destituisca il direttore del Dipartimento di salute della donna e del bambino per fatti gravissimi e revochi il concorso in autotutela. A questo punto mi aspetto che mi convochi o intervenga. Del resto ho scritto anche al mio datore di lavoro, ovvero il Miur, oltre che all’Anac, perché non si verifichi una concorsopoli universitaria». Il professor Perilongo, da parte sua, sostiene la correttezza della procedura e la sua totale trasparenza.

antichi veleni

Sullo sfondo un Dipartimento segnato da rapporti già tesi su un altro concorso al veleno, risalente a un paio di anni fa, una contesa disputata a colpi di titoli e di ricorsi per una cattedra di ordinario a Ginecologia e Ostetricia che aveva visto in corsa i “padovani” Guido Ambrosini, Erich Cosmi, Pietro Salvatore Litta e un “esterno”, il veronese Massimo Franchi, che dopo essere risultato vincitore, aveva successivamente rinunciato all’incarico che è tutt’ora vacante e per cui ora si prospetta un bivio: annullare il concorso e ricominciare dall’inizio o, nell’eventualità, procedere con i contendenti rimasti. «Non ci sentiamo più tutelati da questo dipartimento» conclude Cosmi «non è accettabile che non ci sia trasparenza nei concorsi e che una specialità venga penalizzata perché ci sono dei conflitti. Ancora una volta a noi è preclusa ogni possibilità di carriera». —


 

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