Concorso dei veleni senza pace Il favorito ha un infarto, è grave

Massimo Franchi operato d’urgenza: applicati tre by pass, ora è in Rianimazione Da mesi i rivali Ambrosini e Cosmi chiedono sia escluso dalla corsa alla cattedra



Nato sotto un cattiva stella, il “concorso dei veleni” per la docenza di prima fascia di Ostetricia e Ginecologia all’ateneo di Padova, riserva una svolta drammatica. Il primario e docente Massimo Piergiuseppe Franchi, 63 anni, candidato favorito della vigilia e al centro di attacchi e contestazioni da parte dei rivali, è stato colto da infarto: sottoposto a prolungato intervento chirurgico con l’applicazione di più by pass, versa in serie condizioni nel reparto di Rianimazione del Borgo Trento, l’ospedale di Verona dove presta servizio.



A quanto si è appreso, mercoledì mattina Franchi, avvertendo forti dolori al costato, si è rivolto ad un amico cardiologo che l’ha visitato in gran fretta diagnosticando una costrizione coronarica in atto, tale da richiedere il ricovero immediato. Così il medico è entrato d’urgenza in sala operatoria per uscirne con tre by pass applicati alle arterie ostruite. Scongiurato il peggio, permane in gravi condizioni e la prognosi non è stata sciolta. La vicenda, dolorosa sul piano umano, apre ulteriori incognite sulla tormentata competizione concorsuale e, soprattutto, sull’assegnazione della cattedra, ambìta perché ritenuta l’anticamera alla successione di Giovanni Nardelli (andrà in quiescenza nel 2020) nella direzione della Clinica.



Da mesi, i rivali Guido Ambrosini ed Erich Cosmi chiedono l’esclusione di Franchi dalla corsa alla cattedra alla luce della pena definitiva di dieci mesi e 20 giorni comminatagli dalla Corte di Cassazione per falso ideologico: in qualità di presidente della commissione esaminatrice, il veronese escluse l’esistenza di incompatibilità con la candidata (unica) ad un ruolo dirigenziale in Azienda ospedaliera, pur trattandosi di sua moglie, la ginecologa Debora Ballestrieri.



Nel merito, il primario si difese attribuendo il pasticcio ad una firma apposta distrattamente, i suoi avversari però ritengono l’avvenuta condanna incompatibile con il Codice etico del Bo e hanno ingaggiato una dura battaglia legale – culminata nel ricorso al Tar per l’annullamento della commissione giudicante e in un esposto all’Anticorruzione di Cantone – nell’obiettivo di escluderlo dal concorso per titoli che, en passant, lo vedrebbe favorito alla luce del curriculum maturato in posizioni apicali.



In lizza, oltre a Cosmi e Ambrosini (quest’ultimo in causa di lavoro con l’Azienda, che l’ha allontanato, e in attesa di giudizio per omissione in atti d’ufficio) c’è anche Pietro Salvatore Litta: indagato per peculato, sospeso dal servizio e dall’Ateneo, il chirurgo si è astenuto da ogni polemica ma non ha ritirato la candidatura. Tant’è. Ora le condizioni di salute potrebbero preludere alla rinuncia di Franchi, aprendo scenari dall’esito imprevedibile. —



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