Concorso di Angiologia Avruscio batte Verlato

Nel parlamentino di palazzo Moroni li si vede spesso “l'un contro l'altro armati”. Lui, Fabio Verlato, assessore ai Servizi sociali, indossa la maglia del partito democratico. L'altro, Giampiero Avruscio, vice-presidente del Consiglio comunale, è alfiere del popolo delle libertà.
Entrambi però sono medici, condividono la passione per l'Angiologia. Divisi dalla politica, uniti dal camice bianco? Nemmeno per idea. Avruscio e Verlato si sono sfidati ancora, questa volta “in corsia”. Entrambi, da quasi due anni, si contendevano il primariato più prestigioso dell'Angiologia padovana, quello dell'azienda ospedaliera.
Venerdì pomeriggio la commissione di maxi esperti, chiamata a valutare curricula e preparazione dei candidati, ha emesso il verdetto: Avruscio batte Verlato, anche se di misura, “Pdl primo classificato, Pd secondo”. Ora l'ultima parola spetterà al direttore generale Claudio Dario, chiamato a nominare il successore di Giuseppe Maria Andreozzi, andato in pensione nel 2010 dopo tredici anni di primariato. Al concorso venerdì ha partecipato tutta l'Angiologia padovana. È stata una delle prime selezioni post legge Balduzzi: la commissione infatti non ha segnalato una rosa di idonei tra cui il manager ha il diritto di scegliere, (come avveniva prima dell'entrata in vigore delle nuove regole), ma ha stilato una vera e propria classifica. E Avruscio l'ha spuntata sugli altri concorrenti. Due i parametri al vaglio degli esaminatori (Gianluigi Scannapieco, direttore sanitario dell'azienda ospedaliera e presidente della commissione, Adriana Visonà, direttore dell'Angiologia dell'Usl 8 di Castelfranco Veneto, Andra Bonanome, direttore della Medicina interna dell'ospedale di Adria, Michelangelo di Salvo, direttore dell'Angiologia dell'azienda ospedaliera di Catania): da una parte il curriculum, valutato in cinquantesimi, dall'altra il colloquio, valutato in trentesimi. Dalla somma dei parziali, la classifica finale. Avruscio si è classificato primo, con un punteggio totale di 74,150 punti (45,150 di curriculum, 29 di colloquio), Verlato secondo con 72,910 punti. L'angiologo “di centrosinistra” ha battuto il collega di centrodestra al colloquio, dove ha guadagnato un trenta tondo, mentre alla voce curriculum si è “fermato” a 42, 910. Sul podio anche l'attuale facente funzione, Romeo Costanzo Martini, terzo con un punteggio di 71,2 (44,2 di curriculum e 27 di colloquio). Ora la parola passa al direttore generale Claudio Dario. È in suo potere sovvertire la “classifica” stilata dagli esperti, purché l a scelta sia motivata. Entro le prime settimane del 2014 la direzione scioglierà le riserve: l’unità operativa aspetta ormai da oltre tre anni che venga concluso il concorso.
Fabiana Pesci
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