Concorso di specialità irregolare al Bo. Professore assente, ma risulta a verbale

PADOVA. Quel concorso era stato annullato per due motivi: indicazioni poco chiare sui punteggi da attribuire a tesi e pubblicazioni dei candidati e poi un membro della commissione sostituito all’ultimo senza seguire le dovute procedure. Il concorso in questione è quello che, nel 2013, assegnava dei posti nella Scuola di specializzazione di Chirurgia plastica dell’Università di Padova.
Concorso per cui oggi sono imputati tre persone: il professor Franco Bassetto, trevigiano residente a Padova, ordinario di Chirurgia plastica, estetica e ricostruttiva nell’Università di Padova, e poi il dentista vicentino Diego Cappellina e il figlio Cesare.
Nel primo concorso, la cui commissione esaminatrice era presieduta dal professor Bassetto, Cesare Cappellina non aveva ottenuto un punteggio sufficiente per guadagnarsi il posto.
Situazione, questa, ribaltata quando il concorso venne rifatto qualche mese più tardi, dopo che l’Ateneo annullò la prima prova di ammissione per i motivi citati.
Il giovane medico ottenne così uno dei posti nella specialità, finanziati da Miur, Regione ma anche dal contributo di 128 mila euro pagato dalla società “Mair Research”, amministrata da un imprenditore amico di Cappellina senior.
Il cambio di graduatoria costò però il posto in specialità, che aveva ottenuto con la prima prova annullata, al medico Gianluigi Lago, costituito parte civile. L’accusa (pm Sergio Dini) per Bassetto e Cappellina padre e figlio è di abuso d’ufficio.
Ieri in tribunale a Padova nuova udienza sulla vicenda. Sono stati ascoltati alcuni testimoni, tra cui due membri della commissione d’esame di allora: il professor Vincenzo Vindigni e il collega Cesare Tiengo. Tiengo, in particolare, aveva sostituito all’ultimo il professor Pier Camillo Parodi, oggi direttore della Scuola di specializzazione in Chirurgia plastica dell’Università di Udine.
Proprio su questo è stata ascoltata Laura Masiero, allora segretaria della commissione d’esame. Il racconto ha fatto emergere i tanti “bug” di quel concorso: «Parodi aveva partecipato alla riunione preliminare della commissione e alla prima prova scritta. Poi il venerdì pomeriggio ci aveva contatto dicendo di non poter partecipare alla prova pratica del lunedì per “motivi personali irrinunciabili”. Io e il professor Bassetto siamo rimasti molto sorpresi. Abbiamo subito cercato un supplente».
La Masiero aggiunge: «Parodi ha avvertito la commissione, ma non il Post Lauream di UniPd, che gestisce le pratiche concorsuali, come gli avevamo chiesto di fare». Anche per questo passaggio mancato il concorso poi viene annullato. La prova pratica si fa comunque col supplente: pochi giorni dopo però il Post Lauream convoca la commissione per rilevare alcune anomalie sui criteri di valutazione.
In quell’occasione, un colpo di scena: Parodi afferma davanti a tutti che nell’incontro preliminare era arrivato con 40 minuti di ritardo, con gran sorpresa della responsabile del Post Lauream che, verbali in mano, vede in realtà il professore regolarmente presente. Nessuna nota del ritardo nel verbale. Insomma, un documento “falsato”, tanto che il Post Lauream invita a perfezionare i criteri di valutazione del concorso su tesi e pubblicazioni, ma anche a sistemare il verbale, pena l’irregolarità del concorso. Che poi, in realtà, puntualmente viene certificata. —
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova