«Conflitto aberrante fra lavoratori e a guadagnarci è solo l’azienda»

Dura presa di posizione di Cgil e Uil «È la lotta degli ultimi contro i penultimi» 

il DIBATTITO

«Quando i lavoratori si mettono gli uni contro gli altri fanno solo un danno a se stessi. Speriamo soltanto che non sia stato fatto un uso strumentale dei lavoratori e rispetto a questo chiederemo chiarezza nelle sedi opportune». A dirlo sono i segretari della Cgil di Padova e della Uil del Veneto Aldo Marturano e Riccardo Dal Lago addolorati per una vicenda che vede colletti bianchi e commesse di Gottardo Spa scontrarsi con i magazzinieri in sciopero. «Vedere le commesse di Tigotà andare in massa davanti a un presidio di lavoratori dei magazzini» osservano i due segretari, «non può che fare male alle relazioni sindacali, al mondo del lavoro e soprattutto ai lavoratori stessi, che siano addetti ai magazzini o alla vendita. Pure in un contesto di tensione crediamo fermamente che spetti alla proprietà prendersi carico delle questioni contrattuali e salariali, non certo ad altri dipendenti, soggetti deboli rispetto al proprio datore di lavoro».

La Cgil ha dato indicazioni chiare ai propri iscritti, consigliando gli addetti alla vendita di astenersi da eventuali azioni di scontro con altri lavoratori. «Ci mancherebbe che consigliassimo ai nostri iscritti di schierarsi contro altri lavoratori che lottano per la difesa dei loro diritti» continua Aldo Marturano, segretario della Cgil di Padova. «E d’altra parte una vicenda così aberrante e dannosa per tutti, tranne che per l’azienda, è il frutto di una contemporaneità dove la logica della solidarietà è scomparsa e ha preso il sopravvento il conflitto degli ultimi contro i penultimi. Un evento che impressiona per la dinamica con cui accade ma che è il risultato di un processo economico più generale figlio di politiche liberiste, in Europa e in Italia, basate su una competizione sul basso costo del lavoro. Spacchettare il processo produttivo e agire sulla leva degli appalti trascina le garanzie del lavoratori sempre più in basso e con essi anche la capacità di riconoscersi come parte di un unico sistema, in questo caso, della distribuzione e del consumo».

Dal Lago ricorda come le relazioni tra il suo sindacato e la Gottardo Spa non siano mai state delle più distese. «Siamo di fronte a un gruppo che ha un atteggiamento molto difficile nei confronti delle organizzazioni sindacali. È quindi possibile che in un contesto di questo genere il clima complessivo delle relazioni tra lavoratori possa prendere pieghe aberranti. Pieghe che vanno dall’alta tensione nei magazzini fino alle azioni, spontanee o organizzate che siano, a contrasto di altri lavoratori come quelle a cui assistiamo da due giorni tra Padova e Broni a Pavia. Di certo è che a guadagnarci non sono né gli uni né gli altri lavoratori quanto piuttosto l’azienda». —

R.S.

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