Conservatorio Pollini a Padova, Zanonato ritira le dimissioni
Il dietrofront del presidente: «Me lo hanno chiesto professori e sindaco». Venerdì 24 gennaio il collegio docenti sullo scontro. Il direttore Orio: «Su di me solo fango»
Flavio Zanonato ha ritirato le proprie dimissioni dall’incarico di presidente del conservatorio Pollini di Padova. «L’ho fatto perché me lo hanno chiesto la maggioranza dei musicisti docenti e il sindaco Sergio Giordani, inoltre per non recare un danno all’istituzione».
Questa la motivazione che lo ha portato al passo indietro.
Intanto il direttore Elio Orio, con cui Zanonato è in rotta, ha convocato un punto stampa per chiarire la sua estraneità alle accuse mossegli, le stesse alla base della frattura che da settimane divide la scuola di alta formazione musicale, corpo docenti compreso: «Io rispondo della didattica, della produzione e ricerca, della disciplina di studenti e lavoratori, in alcuni casi anche di sicurezza, ma non sono responsabile di tutte le questioni di carattere amministrativo», ha ribadito il direttore nel tentativo di smontare un caso a suo dire «inesistente».
Il dietrofront di Zanonato
Il ministero dell’Università, che aveva ricevuto la lettera di Zanonato, lo ha invitato a ponderare la sua decisione. «Abbiamo valutato che il mio rientro fosse la cosa più opportuna per il bene del Pollini», racconta il presidente, tornando a dire di aver assunto l’incarico per «rendere un contributo volontario e gratuito alla città e a un istituto musicale prestigioso», senza volere in alcun modo penalizzarlo.
È di nuovo in carica, quindi, come gli avevano chiesto per iscritto anche la quasi totalità dei professori e le Rsu del conservatorio: il maestro Fernando Sartor (Cgil), Aldo Palaia (Cisl), ed Elisabetta Rizzato (Uil). «In attesa che venga fatta chiarezza nelle sedi appropriate e venga individuata una soluzione volta a tutelare il prestigio, l’immagine e l’integrità dell’istituzione stessa», si legge nel loro testo.
«Che il direttore abbia inizialmente supportato la mia candidatura non implica che io debba concordare con ogni sua decisione», aggiunge Zanonato, e tra i motivi di dissapore che hanno spezzato un’armonia consolidata cita su tutti una selezione per assumere un docente di violino finita in tribunale, con il Conservatorio condannato a pagare, a seguito di due distinte sentenze, spese processuali per circa 14.700 euro: «Danno oggettivo e di cui è stato individuato come responsabile il direttore», nota Zanonato.
La replica del direttore Orio
«Tanto rumore per nulla. Il caso Pollini è un non caso», ha risposto il direttore Orio, dicendosi rammaricato, «Non mi competono le questioni di carattere amministrativo».
Sull’esborso dalle casse del conservatorio di oltre 14 mila euro – tra i nodi più controversi della vicenda – evidenzia una «divergenza di opinione con Zanonato riguardo ad una annotazione dei revisori dei conti, che hanno contestato un possibile danno erariale, ancora tutto da verificare, per cui chiedono di acquisire una relazione che riceveranno, in occasione del parere sul bilancio preventivo per il 2025, entro la fine del mese», spiega. E subito rassicura: «Se ci sarà la mia responsabilità pagherò, ma al momento non posso nemmeno rispondere. Il mio nome non compare in alcuna sentenza».
Linea della fermezza
«Non intendo abbandonarmi al fango che qualcuno getta qua e là sull’istituzione, la mia linea è della fermezza dopo quattro anni bellissimi in cui il conservatorio ha portato avanti importanti lavori. Ringrazio per questo la squadra di professionisti messa a disposizione da Banca Intesa, e ricordo che la scuola ha visto crescere i suoi iscritti quando ovunque altrove si accusa il colpo dell’inverno demografico». Non cede all’ipotesi dimissioni, «non ho fatto niente di sbagliato», incalza.
E spegne tutti gli argomenti ragione di burrasca. «In passato ci siamo avvalsi di pareri di autorevolissimi di avvocati di diritto amministrativo che ci hanno tranquillizzato sulla regolarità dell’Art Bonus», riporta, e sulla trasparenza contestatagli per l’acquisto di un pianoforte Fazioli glissa con un «procedura corretta». Sulla mancata insonorizzazione delle aule di Palazzo Foscarini nei recenti lavorio, Orio spiega: «Sono stati comprati 140 pannelli fonoisolanti».
Perché, quindi, questo polverone sarebbe uscito dal palazzo?
«Quando si fa il direttore, qualche nemico lo si ha», interpreta Orio, smentendo le notizie apparse sui giornali a suo riguardo. «Non so chi le abbia messe in circolo, ma soprattutto trovo vadano discusse nelle sedi istituzionali, nel dialogo tra me e il presidente, tra me e i docenti tanto che ho convocato un consiglio (venerdì 24 gennaio, dalle 11 alle 13). In questi anni abbiamo ottenuto una sede nuova, trenta aule in più di prima, griglie di studio più agevoli per gli studenti. Ciò va ricordato», conclude.
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