Scontro al Conservatorio Pollini sulle spese legali per la causa del prof di violino

In due lettere aperte i motivi della diatriba tra Zanonato e Orio. I revisori dei conti imputano al direttore 14.700 euro da pagare

Claudio Malfitano
Il conservatorio Pollini di Padova
Il conservatorio Pollini di Padova

Una selezione sbagliata per una cattedra di violino e le spese processuali da 14.700 euro da pagare, con i revisori dei conti (due professionisti nominati dal Ministero dell’università e da quello dell’economia) che hanno individuato come responsabile il direttore Elio Orio.

C’è anche questo nel pasticciaccio del conservatorio Pollini che ha portato alle dimissioni del presidente Flavio Zanonato. Dimissioni contro cui si è schierata la maggior parte dei docenti della scuola di alta formazione musicale, che hanno chiesto con una lettera aperta a Zanonato di ripensarci.

Ma lo scontro tra il presidente dimissionario e il direttore appare insanabile, come dimostra lo scambio di lettere aperte avvenuto nei giorni scorsi.

 

Il danno erariale

Il caso della cattedra di violino risale ad alcuni anni fa, prima della nomina di Zanonato che è dell’ottobre 2023.

È una selezione, fatta da una commissione di valutazione, che ha avuto un percorso piuttosto tormentato.

Una prima decisione viene annullata «in autotutela», poi una seconda che va ancora a vuoto e finalmente una terza che individua un vincitore e dunque un nuovo docente. L’altro partecipante fa ricorso al tribunale del lavoro e lo vince.

Il Pollini dunque dopo due sentenze è condannato a pagare le spese processuali per 14.700 euro.

I revisori dei conti a quel punto chiedono spiegazioni al consiglio di amministrazione su questa spesa. Nasce qui lo scontro tra Orio e Zanonato.

Il primo vorrebbe essere difeso dal cda, il secondo si oppone. Il rischio è che proprio il cda potesse diventare «direttamente responsabile dell’eventuale danno erariale, pur non avendo avuto alcun ruolo nella vicenda», sottolinea Zanonato nella sua lettera aperta.

L’incontro mancato

Il presidente Flavio Zanonato
Il presidente Flavio Zanonato

A quel punto, secondo la versione dell’ex sindaco e presidente dimissionario, c’è un tentativo di risolvere la questione cercando un autorevole parere legale.

Ma anche questo va a vuoto: «Ho anche cercato, con difficoltà, di ottenere un incontro con l’Avvocatura di Stato di Venezia, contando di parteciparvi con il professor Orio per un ulteriore parere – scrive ZanonatoAll’ultimo momento, però, il direttore si è rifiutato di partecipare con scuse puerili, come il fatto che non volesse incontrarsi in un bar (l’incontro era presso l’ufficio dell’Avvocatura) o che non fosse stato informato del luogo dell’incontro che è invece indicato nei miei messaggi al direttore».

Da navigato amministratore pubblico, Zanonato sa bene che l’ente viene sempre prima delle persone. E conclude: «Sono presidente del Conservatorio e in questo ruolo un pubblico ufficiale: ho il dovere di difendere l’istituto non quello di tutelare i dipendenti di alto profilo – scrive nella sua lettera aperta – È importante ricordare che, per tutta la vicenda della selezione del violinista, il consiglio di amministrazione e il èresidente non sono mai stati coinvolti. Ora c’è un danno da pagare, forse c’è un responsabile, che di certo non è il cda, e saranno dei giudici della Corte dei conti a decidere in merito».

Il rischio è che il conto ricada sempre nelle casse dell’ente pubblico: «Ho letto che il direttore ritiene che il nuovo responsabile amministrativo, il dottor Tommaso Rigon, stia trovando una soluzione – conclude Zanonato – Se questa consiste nel recuperare i 14.700 euro, ben venga; se invece la “soluzione” è che a pagare sia ancora il Conservatorio non mi pare una grande soluzione e temo che sia questa l’opzione a cui pensa il professor Orio. Lo dico in un altro modo: se a seguito di questo pasticcio sarà il Conservatorio a dover pagare non abbiamo di certo vinto questa partita».

La versione del direttore

PADOVA - PRESENTAZIONE PROGETTO CONSERVATORIO POLLINI - AL CENTRO GIANBATTIESTA CASELLATI, A DESTRA IL DIRETTORE ELIO ORO
PADOVA - PRESENTAZIONE PROGETTO CONSERVATORIO POLLINI - AL CENTRO GIANBATTIESTA CASELLATI, A DESTRA IL DIRETTORE ELIO ORO

La sua versione il direttore l’ha affidata sempre a una lettera aperta, precedente a quella di Zanonato: «Ho sempre avuto rispetto e attenzione per le osservazioni dei presidenti con cui ho avuto il piacere di lavorare. Naturalmente ci vuole rispetto reciproco – scrive Orio – In questo caso non mi sono sentito né rispettato né tutelato e l’ho fatto presente al presidente in seno all’organo deputato a tali questioni, il consiglio di amministrazione. In tale circostanza scrissi anche una lettera al presidente chiedendo spiegazioni che a mio avviso non sono state esaurienti. Questione di opinioni, certo. Ero disponibile a discutere e a trovare soluzioni e devo ringraziare il nuovo direttore amministrativo se queste soluzioni stanno arrivando. Dispiace che alcuni colleghi sfruttino come al solito queste circostanze per colpire il sottoscritto e gettare discredito sulla nostra istituzione utilizzando i media come cassa di risonanza». Al di là dei media, però, il problema al Pollini resta. —

 

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova