«Consigliera di parità nomina non imparziale»

Michela Mainardi
Alle Comunali del 2009 ha raccolto 191 preferenze nella lista del Pdl. Iscritta a Forza Italia dal 2004, l'avvocato Michela Mainardi è la consigliera di parità della Provincia. La designazione della giunta Degani è recepita in un decreto firmato dai ministri del Lavoro Maurizio Sacconi e delle Pari opportunità Mara Carfagna.
Contro la nomina della Mainardi, per il triennio 2011-2013, e della consigliera supplente Grazia Chisin (che è consigliera di parità della Provincia di Vicenza) ha presentato un ricorso al Tar Grazia Morra, componente del Comitato Pari Opportunità dell'Ateneo, assistita dall'avvocato Paolo Francesco Brunello. Per la Morra, nella procedura di nomina dell'avvocato Mainardi, «la Provincia ha violato una norma fondamentale dell'ordinamento comunitario e nazionale, ovvero quella che prevedeva la presenza, nelle commissioni giudicatrici, di almeno un terzo di donne. La commissione provinciale era infatti composta da tre uomini, funzionari senza specifiche competenze di Pari opportunità, che dovevano scegliere una consigliera di parità». L'esposto della Morra evidenzia «un problema generale, sempre più diffuso nelle Pubbliche Amministrazioni, quello della scelta spudorata dei candidati attraverso modalità selettive che sempre più assumono del pubblico concorso solo la veste nominale». Di qui l'iniziativa che la Morra ha messo in piedi insieme ad alcune colleghe. «Per supplire a quanto ormai il servizio pubblico non garantisce più - conclude - alcune candidate alla nomina di consigliera di parità, che non sono state prescelte, hanno deciso di mettere a disposizione le loro competenze per uno sportello anche con funzioni di osservatorio, al quale potranno rivolgersi donne e uomini penalizzati da modalità concorsuali che si svolgono in maniera soggettiva, poco trasparente, in violazione delle norme».
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