Consob sanziona Crediveneto

Multa di 232 mila euro a 22 ex amministratori per una serie di irregolarità. Segue quella di Bankitalia
Malaman..Il restaurato palazzo Valeri a Montagnana...ph. Zangirolami
Malaman..Il restaurato palazzo Valeri a Montagnana...ph. Zangirolami

MONTAGNANA. La sanzione è dello scorso ottobre, ma solo da mercoledì è divenuta nota con la pubblicazione nel bollettino della Consob, la Commissione nazionale per la società e la borsa. La massima autorità italiana per la vigilanza dei mercati finanziari, giusto per capire.

L’ente di controllo ha inflitto una sanzione di 232 mila euro ai protagonisti delle ultime gestioni di Crediveneto, la banca di credito del Montagnanese che nel maggio 2016 è stata messa in liquidazione coatta da Bankitalia, peraltro il giorno prima dell’assemblea dei soci. Un vero e proprio fulmine a ciel sereno, la cui tempistica ha creato non pochi malumori agli associati che, ancora oggi, stanno animando comitati e vertenze legali per recuperare le quote perse. A quell’assemblea i soci avrebbero dovuto approvare il bilancio 2015, chiuso con una perdita di 76 milioni di euro.

Tre sono gli ambiti costati la multa a cinque zeri di Consob, emersi in particolare dopo l’ultima visita ispettiva di Bankitalia che si era conclusa il 6 maggio 2016: la procedura di determinazione del prezzo, la carenza dei controlli interni e il collocamento al pubblico di bond subordinati. Si legge nella delibera che applica le sanzioni: «In tema di determinazione del “pricing” delle obbligazioni della Bcc, la Banca ha omesso di dotarsi di procedure idonee e tenuto comportamenti scorretti in materia di obblighi di diligenza, correttezza e trasparenza in quanto: le suddette obbligazioni sono state negoziate sul mercato secondario ad un prezzo diverso rispetto a quello previsto nel relativo regolamento di emissione; non è stato correttamente applicato lo “spread bid-ask” in sede di riacquisto delle obbligazioni proprie sul mercato secondario». E ancora, la Banca ha «omesso di adottare misure procedurali adeguate ai fini di una corretta classificazione dei clienti e dei prodotti finanziari e tenuto comportamenti scorretti in materia di valutazione di adeguatezza delle operazioni della clientela».

I 232 mila euro di sanzione sono stati distribuiti ai due ultimi presidenti, ai vice, ai membri degli ultimi cda, ai sindaci e ai direttori generali, nonché ad altre figure di spicco dell’azienda, per un totale di 22 persone. Queste nel dettaglio le multe: Piergiorgio Agostini (15 mila euro), Alessandro Belluzzo (10 mila), Federico Furlani (15 mila), Tiberio Martinelli (10 mila), Tullio Pregno (10 mila), Giancarlo Pasqualin (15 mila), Piero Benassi (11 mila), Maurizia Dosso (11 mila), Federica Fortuna (11 mila), Fabio Manara (11 mila) Domenico Draghi (10 mila), Adelino Furlani (10 mila), Marcello Salandin (9 mila), Eugenio Salvi (11 mila), Laura Fabbri (8 mila), Gian Marco Rando (11 mila), Renato Modenese (10 mila), Alberto Ferrarini (10 mila), Diego Girotto (10 mila), Luca De Mattia (14 mila), Antonio Faliva (4 mila), Simone Zoccatelli (6 mila).

La sanzione fa il paio con quella voluta da Bankitalia e firmata a inizio 2017 dal governatore Ignazio Visco di Bankitalia, che ha recapitato agli ex vertici della Bcc un provvedimento sanzionatorio per complessivi 384 mila euro. Le sanzioni amministrative fanno riferimento alle irregolarità rilevate dalla Vigilanza nelle ispezioni che hanno preceduto la decisione di avviare la liquidazione coatta della banca di credito cooperativo. In particolare, si legge nel provvedimento, «carenze nel governo, nella gestione e nel controllo dei rischi e connessi riflessi sulla situazione patrimoniale» da parte degli ex componenti del consiglio di amministrazione.

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