Consultazioni sull’ipotesi numero chiuso
Si torna a discutere di numero chiuso alla Scuola di Ingegneria, dove anche quest’anno le aule scoppiano: si parla di circa 3mila nuove leve, a fronte delle 2mila scarse di qualche anno fa. Nessuno si sbilancia sul perché di tanta richiesta, ma sembra evidente che la crisi occupazionale tende a spingere i giovani là dove il mercato resiste. Di qui l’idea dello sbarramento all’ingresso.
La proposta era stata ventilata già all’inizio dello scorso anno accademico, ma senza arrivare a concretizzarsi. Quest’anno i professori ci riprovano. «Nessuna intenzione né posizione da parte della Scuola» puntualizza il presidente, Massimiliano Barolo, ma la sua lettera, arrivata qualche giorno fa ai colleghi. Nei prossimi giorni inizieranno le consultazioni interne a ciascun Dipartimento, che dovrà quindi far pervenire alla Scuola l’esito delle deliberazioni. Entro il 18 dicembre, poi, il tutto sarà comunicato all’Ateneo. Le scadenze sono messe nero su bianco, anche se il problema, per ammissione di Barolo stesso, non è di semplice risoluzione. «Introdurre il numero programmato è una scelta culturale assai delicata» scrive «che può avere un impatto significativo sulle possibilità formative (e quindi occupazionali) di molti giovani».
La prima ipotesi, ventilata ad ottobre scorso, parlava di numero chiuso per un solo corso, di Ingegneria dell’Informazione. (s.q.)
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