«Continueremo a fare le ronde»: Solesino unanime

Il paese si riunisce in assemblea e decide di volersi difendere da solo dai ladri che, secondo la polizia locale, sono gente del posto
Solesino, 12.12.2012 Biblioteca di Solesino, assemblea cittadina sulle ronde notturne contro i numerosi furti. nella foto: intervento dai toni un po' accesi ph. Zangirolami
Solesino, 12.12.2012 Biblioteca di Solesino, assemblea cittadina sulle ronde notturne contro i numerosi furti. nella foto: intervento dai toni un po' accesi ph. Zangirolami

SOLESINO. «Abbiamo indizi molto precisi sugli autori dei furti: non sono né marocchini né rumeni, ma gente nostra». Lo hanno detto, nel corso dell’assemblea pubblica (presenti oltre 80 persone) organizzata dal comitato “Nuova Generazione”, Maurizio Cavatton e Osvaldo Bellucco, rispettivamente comandante della polizia locale e vicesindaco di Solesino. Quest’ultimo ha inoltre assicurato: «Le pattuglie dei carabinieri sono state rinforzate per queste notti, pagheremo di tasca nostra gli straordinari della polizia locale e non spegneremo alcuna luce pubblica di notte».

I racconti. Molte le testimonianze e i disagi riferiti durante la serata. Pierluigi Giolo: «È da due settimane che mi porto mio figlio a letto e non chiudo occhio dalla paura». Poco dopo viene avvisato che i ladri hanno colpito a casa del suocero Paolo Canazza. Giolo corre via e torna poco dopo col figlio neonato in braccio, preso di peso dalla culla, e la moglie. Li porta davanti al tavolo dei relatori e urla: «Ho paura anche a lasciarli a casa da soli! Dovete fare qualcosa!». Un sopralluogo dei carabinieri accerterà poi che era solo scattato l’allarme, ma che non c’erano segni di tentativi d’intrusione. Ma tant’è, l’episodio la dice lunga su quanto siano a fior di pelle i nervi in un paese che da settimane è battuto dai ladri. Mattia Mizzon ha raccontato di aver subito quattro furti in due settimane: «Li vedevo in giardino con le torce e non sapevo che fare. Quando sono arrivati i carabinieri era troppo tardi. Ritorneranno?». Claudio De Felice, titolare dell’ottica In Vista, ha invece denunciato ben cinque furti nella palazzina in cui abita e sei tentativi, di cui due riusciti, nel suo negozio.

Il siparietto. Ha strappato più di qualche sorriso Gianluca Miniscalco, che si è professato essere «il futuro sindaco di Padova»: il padovano ha assicurato di tenere sott’occhio ben cinque bande attive nel territorio e ha promesso di continuare a monitorare a proprie spese la Bassa. I buoni propositi non gli hanno risparmiato più di qualche fischio.

Le proposte. L’assessore provinciale alla Sicurezza Enrico Pavanetto (che ha promesso una riunione col prefetto proprio a Solesino), pur lodando l’iniziativa dei ragazzi solesinesi, ha messo in guardia sui rischi che corrono nell’organizzare ronde senza seguire la normativa. «Dovete appoggiarvi a qualche associazione e comunque avere l’appoggio dell’amministrazione comunale», già negata in realtà a più riprese. Da qui la doppia proposta. La prima è di Orfeo Dargenio, responsabile di “Nuova Generazione” e già coordinatore Pdl a Sant’Elena: «Ci iscriveremo a un’associazione faunistica e così avremo il via libera per girare di notte per studiare civette e barbagianni». Sandro Bardozzo, portavoce locale della Lega nord, su consiglio dell’onorevole Massimo Bitonci ha invece avanzato la possibilità di iscrivere i rondisti di Solesino all’associazione “Osservatori volontari padovani”, già formati a norma di legge per le ronde.

Le minacce. «Hanno minacciato di prendere provvedimenti nei miei confronti perché sono un agente di polizia locale, e la mia professione mi impone di non organizzare ronde o iniziative come queste» ha denunciato Dargenio, leader del comitato. «Beh» ha aggiunto «io sono prima di tutto un cittadino e voglio tutela e sicurezza. Aspettiamo collaborazione e non minacce dalle istituzioni, nel frattempo continueremo con le nostre “ronde”».

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