Coppia rapinata in casa da quattro banditi

CITTADELLA. Un commando di quattro uomini incappucciati fa irruzione nell’abitazione di una coppia di sessantenni e li rapina: l’assalto è avvenuto lunedì sera, proprio nelle ore conclusive della Fiera franca, con migliaia di persone intente a godersi l’ultima passeggiata tra le giostre e le bancarelle e ad ammirare lo spettacolo pirotecnico. Ma i veri momenti di fuoco, tra angoscia e paura, sono stati vissuti in una casa di via Beltramina sud, al confine tra Facca e Fontaniva. Sono gli stessi rapinati a ripercorrere le terribili fasi della rapina subita.
«Erano circa le 19.45» racconta una delle due vittime, «mio marito e io eravamo a casa da soli. Io stavo preparando la cena in cucina, mio figlio era uscito da pochi minuti per vivere la serata conclusiva della Fiera franca. Tutto era tranquillo ma, improvvisamente, ho sentito dei rumori. In un primo momento» spiega la donna, «ho pensato che mio figlio fosse tornato indietro, magari perché si era dimenticato qualcosa». La porta si è aperta: «In quel momento lo stavo chiamando al cellulare per premura e gli ho subito chiesto se per caso era a casa ma lui mi ha risposto molto tranquillo di no». Sono passati pochi istanti e quel che stava succedendo è diventato drammaticamente chiaro: «Ci siamo visti entrare quattro persone in cucina, tutte con il viso coperto. Mio marito ha fatto in tempo a scappare fuori per chiedere aiuto, ha urlato ma nessuno purtroppo l’ha sentito».
Una villetta immersa nel verde, una via rimasta vuota, in tanti sicuramente erano in centro per i festeggiamenti, dentro e fuori le mura. «Mentre mio marito si sgolava a chiedere aiuto, uno dei rapinatori è corso fuori e l’ha bloccato. Un altro ha tenuto me sotto controllo, minacciandomi con un arnese, mi sembrava un cacciavite. Aveva un accento dell’Est, è andato dritto al punto dicendo che volevano i soldi e di indicargli dove fosse la cassaforte». La malcapitata ha raccolto ogni energia e tutto il coraggio possibile, ed è riuscita a mantenere la calma e la lucidità per non far precipitare la situazione: «Ho cercato di non farmi travolgere dal panico, ripetevo “non fateci del male”, e ho consegnato io il mio portafogli. Fortunatamente non ci hanno aggrediti».
Nel frattempo il figlio della coppia, insospettito dalla chiamata della madre, ha iniziato a chiamarla di continuo: «Il rapinatore che mi teneva d’occhio, quando ha sentito il telefono squillare me lo ha tolto dalle mani e ha interrotto la chiamata. Mio figlio ha insistito, una telefonata dopo l’altra, anche sul cordless, al punto che il delinquente, spazientito, ha scagliato il telefono senza fili sul pavimento».
I complici, intanto, stavano rovistando tra i cassetti in tutte le stanze della casa e hanno rubato monili in oro e denaro in contanti: il bottino che sono riusciti a mettere insieme dovrebbe ammontare a 600 euro per quanto riguarda i contanti, mentre i gioielli sono stati stimati in un valore di alcune migliaia di euro. I rilievi sono stati svolti dai carabinieri della stazione di Cittadella, che ora indagano per dare un volto ai banditi di turno.
«Si sono arrampicati e sono riusciti a entrare da una terrazza, da dove hanno forzato un’imposta. E sempre dalla terrazza sono sgattaiolati fuori, fuggendo per i campi e facendo perdere le loro tracce» continua la cittadellese, «ho preso tanta paura, la scorsa notte non sono riuscita a chiudere occhio, ma in quei momenti mi sono sforzata di mantenere i nervi saldi per evitare conseguenze peggiori, non volevo che ci facessero del male. Avevamo subito un furto otto anni fa, ma non è neanche paragonabile a quello che ci è successo lunedì sera. Tutto sarà durato cinque, sette, dieci minuti, non lo so, so solo che è stato qualcosa di interminabile e angosciante. Finchè non saprò che quei balordi sono stati presi, non potrò più vivere tranquilla».
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