Coronavirus, morto l’imprenditore padovano Oscar Puato

ESTE. «È davvero una beffa: chissà quante migliaia di persone ha portato in cimitero mio padre, e ora al suo funerale non possiamo partecipare nemmeno noi figli». Non ci sarà la presenza fisica di Aurelio e Claudia, i figli, ma sicuramente ci sarà il loro affetto e quello di intera comunità. Questa mattina, in cimitero maggiore a Este, verrà tumulata la salma di Oscar Puato, 84 anni, papà del vicesindaco Aurelio ma soprattutto fondatore di una delle più importanti agenzie di onoranze funebri della Bassa padovana. Puato è morto l’altra sera nel Covid Hospital di Schiavonia, dove era ricoverato da venerdì pomeriggio: è risultato positivo al coronavirus e le sue condizioni sono degenerate nel giro di poche ore. Oscar Puato, vedovo, che ha vissuto tra Valle San Giorgio ed Este, è noto in città soprattutto per la sua professione: nel 1967 aveva avviato le onoranze funebri Puato, dopo sette anni di “gavetta” nel Veneziano.
imprenditore di successo
«Aveva lavorato alla municipalizzata di Venezia che si occupava di trasporti funebri e di sepolture e tumulazioni» racconta Aurelio, il figlio che ha raccolto il suo testimone «Tornato a Este aveva avviato la prima impresa funebre, quindi nel 1972 aveva fondato la Ceabis». Una scommessa imprenditoriale riuscita: l’azienda ha creato un vasto catalogo di prodotti funebri, accessori funerari e articoli per onoranze funebri, dalle celle frigorifere per la conservazione delle salme ai tavoli per gli obitori. «È suo uno dei primo brevetti di sistemi frigoriferi per le casse da morto» ricorda il figlio «Fu un’idea brillante, soprattutto in anni in cui le salme rimanevano per giorni nelle case delle famiglie». Nel 1996 Puato ha ceduto l’impresa funebre, mentre la Ceabis – oggi fusa con la Vezzani spa – continua a essere gestita dalla famiglia. «Sembra quasi un’ironia della sorte: papà ha accompagnato così tante persone nell’ultimo viaggio, e oggi che è il suo turno resta solo», spiega amareggiato Aurelio. Sia lui che la sorella Claudia, e chi è stato a stretto contatto con l’84enne, stanno attendendo l’esito del tampone e dunque non potranno partecipare alla cerimonia funebre di questa mattina. «Dieci giorni fa papà stava bene. Lui ha un pacemaker, ma oltre a qualche colpo di tosse – che ha peraltro sempre avuto in quanto ex fumatore – non aveva alcun acciacco» continuano dalla famiglia «A metà settimana ha accusato seri problemi di respiro, abbiamo chiamato al 118 ed è stato trasportato in ospedale ad Abano, proprio perché senza sintomi da Covid-19. Era peraltro senza febbre. Una volta riscontrata la positività, è stato trasferito a Schiavonia». Da venerdì la famiglia non ha potuto più parlare con lui. Martedì sera il decesso. Al cordoglio per la scomparsa dell’84enne si è unito anche il sindaco Roberta Gallana: «Il signor Oscar è sempre stata una persona con il sorriso ed una signorilità rara e preziosa. Sentendo in questi ultimi momenti ogni giorno il nostro vicesindaco, mi ha profondamente colpito il loro legame tenero e amorevole». —
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