«Cosa deve ancora capitare per smuovere la Provincia?»

Ambientalisti indignati per l’orientamento a confermare l’Aia alla Cementeria nonostante le diossine nel terreno. Il Pd presenta il caso-Monselice al prefetto
Bottin - Ag. Zangirolami - 15/10/16 - Monselice.Manifestazione per le vie del centro del comitato “NO CSS”.Nella foto: il corteo.ph. Zangirolami..
Bottin - Ag. Zangirolami - 15/10/16 - Monselice.Manifestazione per le vie del centro del comitato “NO CSS”.Nella foto: il corteo.ph. Zangirolami..

MONSELICE. «Ci chiediamo cosa debba ancora succedere per vedere finalmente le nostre istituzioni schierarsi dalla parte dei cittadini. Noi non vogliamo rassegnarci a dover subire ancora per anni la presenza di un impianto insalubre a poche centinaia di metri da scuole e centro abitato». Francesco Miazzi, portavoce del movimento Cambiamo Aria, è ovviamente molto critico nei confronti della Provincia, che sembrerebbe orientata a confermare l’Aia (autorizzazione integrata ambientale) alla cementeria: «Apprendiamo con stupore e profondo rammarico quanto dichiarato dal consigliere Fecchio. Abbiamo ritrovato polli carichi di diossine e Pcb, abbiamo vari punti dove si riscontrano livelli altissimi di inquinanti, abbiamo l’interdizione all’utilizzo dei sentieri del Monte Ricco, abbiamo centinaia di bambini intrappolati nelle aule per il divieto ad uscire nei cortili. Noi non vogliamo arrenderci a uno scenario che ci costringe a spostare le scuole e a far fuggire i residenti per salvaguardare un’industria decotta quanto insalubre, capace di far lauti profitti solo utilizzando rifiuti in varie forme».

L’ambientalista invita tutti, in particolare gli amministratori di Monselice e del territorio, a rispondere alla Provincia partecipando alla fiaccolata che partirà venerdì alle 20,45 da piazza Mazzini.

Intanto l’altro giorno della questione cementeria si è parlato anche in un incontro tra il prefetto Franceschelli e una delegazione del Pd composta dal deputato Alessandro Zan, dal consigliere regionale Claudio Sinigaglia, dal consigliere provinciale Alessandro Bisato e dal segretario provinciale e consigliere comunale Vittorio Ivis. «È necessario che la Provincia si adoperi con il Comune, con la Regione, con l’Arpav e con l’Ispra per mettere in atto tutte le verifiche che possono dare esiti puntuali e specifici sulla quantità e sulla provenienza dell’inquinamento da diossine. La revoca o il mantenimento della autorizzazione alla cementeria deve arrivare solo dopo gli esiti di questi esami, unica via per fare totale chiarezza sul tema» affermano i dem. L’altra sera in consiglio comunale il sindaco Lunghi ha riferito che è stato dato l’incarico a un geologo per il primo piano di carotaggi in programma e a un tecnico ambientale, il quale seguirà tutte le indagini coordinate dall’Istituto Superiore di Sanità. Inoltre ha scritto all’Usl per chiedere che prepari delle istruzioni chiare su cosa possono coltivare, allevare e mangiare i residenti alle falde del Monte Ricco.

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