Costretta a filmare la madre in pose hard

ALTA PADOVANA. Lui, 46 anni; lei, 45, residenti in un Comune dell’Alta Padovana, tutti e due con la passione dei locali notturni dove la donna lavora come entraîneuse. Marito e moglie. Ma anche padre e madre di tre figli, nati rispettivamente nel 2001, nel 2002 e l’ultimo nel 2013. Tre figli già affidati a una comunità protetta (i primi due) e il terzo a una famiglia, perché i genitori sono finiti sotto inchiesta per maltrattamenti, lesioni e percosse nei confronti loro confronti. Una situazione di degrado estremo: basta pensare che una figlia, oggi 16enne, è stata costretta più volte a riprendere con il cellulare la madre, durante una pratica di autoerotismo, e poi il video hot è stato divulgato in rete.
È il 4 settembre 2015 quando il tribunale dei Minori di Venezia adotta un provvedimento che limita la responsabilità genitoriale della coppia e i figli sono affidati ai Servizi sociali dell’allora Usl 15, pur continuando a vivere in casa. Servizi che, in seguito a una segnalazione proveniente dalla scuola, avevano già cominciato a seguire genitori e ragazzini, i più grandi allievi alle medie. Ben presto i Servizi sociali si rendono conto dello stato di degrado in cui vivono i fratelli, confermato da una vicina che si prende cura di loro anche comprando vestiti e cibo e portandoli a mangiare fuori. In più i due maggiori risultano aver collezionato una valanga di assenze, poco o per nulla giustificate dai genitori che non si presentano mai a scuola, nonostante la convocazione da parte dei docenti. Totale il disinteresse di mamma e papà per il rendimento scolastico dei loro ragazzi, molto basso. La famiglia, inoltre, risiede in una casa con gravi problemi igienici: un altro vicino avrebbe raccontato come il cortile fosse simile a una discarica a cielo aperto. La situazione non migliora neppure di fronte alla “vicinanza” dei Servizi sociali. Secondo l’équipe dell’ente sanitario che li ha in carico, i due fratelli, con carenze educative, appaiono disadattati e farebbero uso (anzi, abuso) di alcol: ad appena 14 e 15 anni, due ragazzi completamente abbandonati a se stessi. Ecco perché il 3 ottobre 2016 il tribunale dei Minori dispone l’allontanamento dai genitori per i tre figli (compreso il più piccolo), ospitati in una comunità protetta, mentre curatore speciale per i due fratelli maggiori viene nominato l’avvocato Paola Porzio.
È qualche mese più tardi che i genitori finiscono nel registro degli indagati, protagonisti di un’inchiesta in mano al pubblico ministero Daniela Randolodopo la denuncia dei Servizi dell’Usl. Sono i figli a raccontare quello che vivono in famiglia: solitudine, abbandono, trascuratezza totale e “particolari richieste” da parte della mamma che pretende di essere filmata in una situazione intima. E i video, poi divulgati in rete, sarebbero stati girati in più occasioni, pure con nuovi “ciak” se le riprese effettuate non risultavano gradite all’“attrice protagonista”, con il vizio del gioco d’azzardo, i biglietti del “Gratta e vinci”.
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