Crac Lehman, nuovi rimborsi: 700mila euro per 70 padovani

PADOVA. Hanno ottenuto il risarcimento di 700 mila euro i circa 70 padovani coinvolti nel crac della Lehman Brothers Holding Inc che avevano aderito, ancora nel 2009 all’azione risarcitoria promossa dall’allora sindaco Flavio Zanonato e dal suo assessore al Bilancio e presidente della società finanziaria Aps Spa Gaetano Sirone in sede legale italiana e statunitense.
IL RISARCIMENTO In media si tratta di circa 10 mila euro a testa, anche se le posizioni variano dalle poche migliaia fino agli oltre 100mila euro. Queste le cifre in ballo nell’azione legale presso le corti di giustizia venete promossa contro il Consorzio delle banche italiane PattiChiari e contro Cassa di Risparmio del Veneto responsabile della vendita dei titoli. Proprio quest’ultimo, l’intermediario finanziario responsabile della vendita, lo scorso 15 febbraio ha dovuto rimborsare i ricorrenti tramite una settantina di bonifici bancari diretti.
LA VICENDA Un caso, quello della perdita degli oltre 6 milioni di euro che il Comune aveva investito tramite la finanziaria Aps solo pochi mesi prima del crac della banca d’affari, che aveva scosso Palazzo Moroni e che ora vede una conclusione positiva per lo meno per una buona metà degli investitori privati coinvolti con Lehman Brothers. «Nel processo gli investitori avevano dedotto di non essere stati avvisati della reale rischiosità dell’investimento e di non aver avuto per tempo notizia dell’aumento di pericolosità dell’emittente americana nella primavera del 2008, quando le obbligazioni avevano perso circa il 20 % del loro valore» spiega Mario Azzarita socio dello studio Sat di Padova che ha seguito l’intero percorso dell’azione collettiva. «La sentenza si è mossa in conformità a quella già pronunciata nel 2015 a favore del Comune e Aps Spa che di fatto si è dimostrata un valido precedente per i risparmiatori risarciti nelle scorse settimane».
LA STRATEGIA Un successo che vede, caso raro negli ultimi anni, proprio gli istituti bancari coinvolti rimborsare direttamente e interamente il danno subito dagli investitori pubblici e privati coinvolti. «Abbiamo scelto di evitare di aggredire i consorzi di rating orientandoci invece direttamente sui contratti firmati con PattiChiari» spiega Gaetano Sirone, all’epoca dei fatti assessore al bilancio del Comune. «Abbiamo potuto dimostrare così che le regole definite in sede di allocazione non erano state rispettate e di conseguenza abbiamo ottenuto il risarcimento. All’epoca dei fatti, come enti pubblici, ci correva l’obbligo di procedere ma abbiamo proposto di convenzionare anche i cittadini coinvolti con gli stessi legali impegnati nella nostra causa. L’idea era quella di essere noi gli apripista così da offrire, in una sede successiva, una garanzia in più in merito all’esito del procedimento. E il successo è stato evidente, per noi nell’aprile del 2015 e per i privati ora. Attraverso questo rimborso gli investitori hanno portato a casa complessivamente (tra quanto garantito da Lehman e quanto versato dalle banche) il valore che avrebbero realizzato se avessero venduto i titoli prima del crac». —
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