Cupole azzurre e oro in via Longhin per la chiesa moldava

L’edificio da 700 posti sorgerà a fianco del campo nomadi  Il prete: «Sarà riferimento in Veneto, pagata grazie ai fedeli»



Una grande cupola azzurra con riflessi in oro, sormontata dalla tipica croce ortodossa. È la nuova chiesa immaginata dalla comunità moldava di Padova che segue il rito russo e che sorgerà in via Longhin, accanto all’area dove oggi già partono i camioncini diretti a Chișinău e che per questo è conosciuta come “Interporto moldavo”. Costerà diversi milioni di euro (pare più di 5) ma sarà interamente pagata dai fedeli. La comunità ha già acquistato nei mesi scorsi il terreno e ora attende soltanto la variante urbanistica che dovrà essere approvata dal consiglio comunale.

Una nuova chiesa

Le comunità ortodosse di Padova hanno diversi luoghi di culto in città: quella romena nella chiesa di San Gregorio in via Vigonovese, quella moldava di rito latino nella chiesa di Santa Parascheva in via Tunisi, e infine quella moldava di rito russo nella vecchia chiesa parrocchiale di Brusegana, in via Santi Fabiano e Sebastiano, dietro l’aeroporto. Quest’ultima struttura è ormai quasi inagibile, motivo per cui il responsabile padre Vassilij Scestovskij è da diversi mesi in cerca di una soluzione.

Per realizzare una nuova chiesa però non è possibile ottenere un’area in concessione dal Comune. Così la comunità ha deciso di acquistare un terreno non molto lontano dall’attuale “Interporto moldavo” in via Longhin. Si tratta dell’area a fianco del campo nomadi, che però ha destinazione verde pubblico attrezzato. Dovrà ottenere una variante urbanistica per la destinazione a servizi religiosi. «Non abbiamo nulla in contrario, ma dovranno ovviamente rispettare tutti i parametri previsti dalle norme – chiarisce Arturo Lorenzoni, vicesindaco e assessore all’urbanistica – L’ultima parola, comunque, è del consiglio comunale».

Riferimento in Veneto

«Sarà un punto di riferimento per tutta la nostra comunità in Veneto – chiarisce padre Scestovskij – La parrocchia avrà una capienza di 700 posti e ci sarà anche, a fianco, un piccolo centro culturale». Non ci sarà solo la comunità moldava a frequentarla, ma anche tutti gli ortodossi russi presenti in città e anche una parte degli ucraini, anche se a seguito della crisi politica tra Ucraina e Russia nel dicembre scorso è stata fondata una nuova chiesa ortodossa autocefala di Kiev, riconosciuta dal patriarcato di Costantinopoli. La nuova chiesa moldavo-russa di Padova potrebbe ricevere finanziamenti da Mosca? Padre Scestovskij risponde di no: «Con l’aiuto di Dio, la realizzeremo grazie alle donazioni dei fedeli». —



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