Cura contro il colesterolo, la sperimentazione a Padova

Sono arrivati a Padova i nuovi farmaci che combattono il colesterolo “cattivo”. L’Azienda Ospedaliera entra a far parte del programma di sperimentazione di una terapia rivoluzionaria che abbassa i...
Di Elisa Fais
BARSOTTI - STEWARD IN PRONTO SOCCORSO
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Sono arrivati a Padova i nuovi farmaci che combattono il colesterolo “cattivo”. L’Azienda Ospedaliera entra a far parte del programma di sperimentazione di una terapia rivoluzionaria che abbassa i livelli di LDL nel sangue delle persone che non rispondono alla cura tradizionale. Ad oggi sono in trattamento venti pazienti con elevato rischio cardiovascolare e affetti da ipercolesterolemia familiare: i casi più difficili, che possono andare incontro ad infarto già a 40 anni. La nuova classe di farmaci sarà in commercio in estate. Negli Stati Uniti sono già disponibili e il costo annuo per paziente è di circa 14mila dollari. Poco più di mille euro al mese. Una spesa non da poco considerando che ogni paziente, per mantenere il beneficio nel tempo, deve assumere il farmaco per tutta la vita. L’esatto prezzo in Italia non è ancora stato fissato, ma sembra evidente che la nuova cura rientrerà nel capitolo dei farmaci ad alto costo. Come è già accaduto per le pillole d’oro contro l’epatite c, le nuove terapie contro cancro e Alzheimer, il sistema sanitario nazionale e la Regione Veneto presto saranno costretti a riaprire il delicato dibattito sull’accessibilità e appropriatezza delle cure. I venti pazienti in cura in via Giustiniani sono seguiti dal team della Clinica Medica 1, guidato dal professor Alberto Zambon. «Gli studi più importanti coinvolgono tre farmaci: alirocumab, evolocumab e bococizumab», dichiara, «la somministrazione avviene attraverso iniezioni sottocutanee, una o due volte al mese. I farmaci bloccano la proteina PCSK9, essenziale per il destino dei recettori presenti sulla superficie delle cellule epatiche che “catturano” il colesterolo cattivo per distruggerlo. In sostanza inibendo l’azione della proteina PCSK9, aumenta il numero di recettori che inglobano e tolgono dalla circolazione il colesterolo cattivo». Gli studi clinici condotti finora dimostrano che il farmaco riesce a ridurre i livelli di LDL dal 50 al 70%. Il colesterolo alto provoca malattie cardiovascolari, la prima causa di morte in Europa. Per tenere a bada il colesterolo è necessario seguire una dieta sana e fare esercizio fisico. Sono poi a disposizione da tempo terapie efficaci per gran parte delle persone, ovvero le statine (riducono la produzione di colesterolo a livello del fegato) e l’ezetimibe (riducono l’assorbimento a livello dell’intestino). Per alcuni pazienti però queste cure non bastano. «In certe persone il colesterolo non è un fattore di rischio ma è la malattia», specifica il professor Zambon, «l’ipercolesterolemia familiare è trasmessa geneticamente dalla nascita. Si tratta di una patologia sottostimata, solo il 5% della popolazione affetta arriva alla diagnosi. Si stima che a Padova siano colpiti da ipercolesterolemia familiare un migliaio di persone. Ne soffre una persona su 2/300. In questi pazienti il colesterolo LDL è superiore ai 200, il totale va dai 300 ai 600, con alto rischio di eventi cardiovascolari dai 40/50 anni. Solo uno su cinque è trattato adeguatamente con le terapie standard. La diagnosi può essere fatta in ambulatorio, attraverso una specifica anamnesi. Può poi essere completata da un’indagine genetica». In futuro i farmaci potrebbero risultare rimborsabili anche per le persone con elevato rischio cardiovascolare (per malattia coronarica e diabete) per le quali statine e ezetimibe non risultano sufficienti.

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