Malore improvviso prima di andare al lavoro, muore a 55 anni

Tragedia a Curtarolo, Fabio Zaramella si stava preparando per andare in fabbrica. La moglie lo ha trovato a terra in bagno e ha provato a rianimarlo

Silvia Bergamin
Fabio Zaramella
Fabio Zaramella

La sveglia ha suonato come ogni mattina. Il tempo di prepararsi per affrontare un’altra giornata di lavoro. Poi, all’improvviso, il buio. Fabio Zaramella è crollato sul pavimento del bagno senza un grido, senza un segnale d’allarme. Quando la moglie ha aperto la porta, la luce era ancora accesa. Un attimo dopo, il mondo le è crollato addosso.

Ha provato a rianimarlo con tutta la disperazione possibile. Poi i soccorsi, il tempo che si dilata nell’attesa di un miracolo che non è arrivato. A 55 anni, Fabio se n’è andato così, nel silenzio di una mattina qualunque. Lascia la moglie Valentina, la sorella Nicoletta, le nipoti Giada e Greta. Niente figli, ma un affetto grande per Tania, la ragazza bielorussa che ogni estate diventava parte della loro famiglia.

I suoi cari hanno scelto una frase per salutarlo: «Non sai mai quello che ti porterà la marea». E la marea, questa volta, ha portato via troppo.

A Santa Maria di Non, dove viveva, lo conoscevano in molti. Fino al 2018 aveva gestito il negozio di famiglia, abbigliamento e arredo casa. Poi il lavoro in fabbrica, le sveglie prima dell’alba, il ritmo di una vita fatta di sacrifici. Era un uomo gentile, di compagnia, sempre pronto a scambiare una parola con chiunque. Non c’erano segnali, solo una lieve ipertensione sotto controllo.

Due settimane fa la visita del lavoro, tutto regolare. La settimana scorsa un’influenza passeggera, nulla che facesse pensare a un epilogo così improvviso.

Venerdì 7 febbraio, alle 15, la chiesa di Santa Maria di Non si riempirà di amici, parenti, persone che ancora faticano a credere a quello che è successo. Giovedì 6, alle 19, il rosario nel Santuario della Madonna di Tessara sarà il primo momento per raccogliere il dolore e trasformarlo in preghiera. Fabio se n’è andato troppo presto, lasciando un vuoto che non si può colmare. Ma il suo ricordo resterà, nelle vite che ha sfiorato, nei racconti di chi gli ha voluto bene.

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