Cybersecurity, al test si presentano in 135 per 20 posti

Università di Padova. Tra studenti e semplici smanettoni c’è anche un 16enne. Steve Jobs e il fondatore di Tesla le figure di riferimento
MARIAN-AGENZIA BIANCHI-PADOVA-CYBER CHALLENGE IN VIA BELZONI
MARIAN-AGENZIA BIANCHI-PADOVA-CYBER CHALLENGE IN VIA BELZONI

PADOVA. Erano 135 gli aspiranti “poliziotti informatici” che un giorno potrebbero occuparsi della sicurezza di tutti noi, ma anche delle aziende e degli organismi internazionali: a passare il test saranno solo venti, ed entreranno in un programma di formazione che aprirà loro la strada ad una competizione europea. «Questo è solo un gioco» spiega Mauro Conti, professore di Informatica e coordinatore del gruppo Spritz – Security and Privacy Research Group – all'Università di Padova «l'obiettivo dell'iniziativa è formare i ragazzi su tematiche relative alla cybersecurity e selezionare i migliori per la Squadra Nazionale di Cyberdefender nelle competizioni internazionali, come la European Cybersecurity Challenge.

Tra loro, però, potrebbero esserci i più promettenti informatici di domani: i partecipanti hanno dai 16 ai 22 anni, perché il Laboratorio Nazionale di Cybersecurity, che organizza la competizione insieme all’Università La Sapienza, programma di iniziare ad addestrarli fin da giovanissimi. Ormai moltissime informazioni che riguardano la nostra vita passano dal web, quindi la sicurezza dei sistemi informatici non riguarda solo i grandi enti internazionali, ma tutti noi». Quanto agli sfidanti, erano per lo più universitari in erba, quasi tutti uomini, in gran parte iscritti a corsi di Informatica, Ingegneria o Matematica. Non hanno ancora le idee chiarissime sul proprio futuro, ma una certezza li accomuna: la sicurezza dei sistemi informatici, già oggi fondamentale, sarà via via sempre più indispensabile in futuro.

E per molti, pur senza chiudere altre porte, è un sicuro orizzonte di carriera. «Mi piace molto questo settore, vorrei capire meglio come funziona e se può rappresentare una possibilità per il mio futuro» Giacomo Trovò, vent’anni, studente di Ingegneria dell’Informazione. I suoi punti di riferimento? Da Elon Musk, l’ideatore della Tesla che ora sogna di andare su Marte, a Steve Jobs, fondatore della Apple. «L’ambito della sicurezza mi appassiona fin da piccolo, e negli ultimi anni ci sono stati investimenti enormi nella ricerca, quindi ora mi attira a maggior ragione» spiega invece Francesco Corti, 21 anni, studente di Informatica. Il settore attira anche Ciprian Voinea, un altro studente di Informatica che sogna di fare il sistemista. «Ma la sicurezza» ammette «è un ambito molto promettente». Tra i tanti che hanno partecipato, del resto, ci sono anche molti che si sono avvicinati soprattutto per curiosità.

«La sicurezza l’ho scoperta quest’anno attraverso i corsi universitari» racconta Isacco Maculan, vicentino e studente di Informatica «mi sono avvicinato da poco a quest’ambito e ho deciso di tentare». E la pensa così anche Riccardo Bortoluzzi, di Venezia, a Padova per studiare Matematica: «sono qui un po’ per sfida, un po’ gioco, un po’ per divertimento» dice, «se va, sarà una prova avvincente». Gli studenti delle scuole che hanno deciso di cimentarsi sono una netta minoranza, ma qualche coraggioso non manca: «sono partito questa mattina da Ferrara» racconta Mauro Milella, appena 16 anni, «dove frequento il terzo anno di liceo Scientifico. Ho passato il test di ammissione e ho pensato che potesse essere una bella esperienza. L’informatica mi ha sempre appassionato e la sicurezza in particolare, quindi pur sapendo di essere meno preparato rispetto a chi già fa l’università ho deciso di provare. Nel mio futuro mi vedo nel mondo dell’informatica, quindi spero di poter percorrere questa strada, magari proprio nel settore cyber security». Buona fortuna.

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