Da 25 anni colleziona i messaggini dei Baci

TREBASELEGHE. Da 25 anni Isabella Bragato colleziona “cartigli” dei Baci Perugina, i famosi bigliettini che raccontano l'amore attraverso le parole dei grandi autori e le loro massime.La sua...

TREBASELEGHE. Da 25 anni Isabella Bragato colleziona “cartigli” dei Baci Perugina, i famosi bigliettini che raccontano l'amore attraverso le parole dei grandi autori e le loro massime.

La sua collezione si compone attualmente di 3.010 pezzi: gliene mancano solamente due per finire la serie attualmente in commercio. Il numero esatto di cartigli, però, è superiore, perché Isabella ha anche 5.300 doppioni, due serie. Insieme ad un gruppetto di persone Isabella sta cercando di creare uno storico a livello amatoriale dei Baci Perugina; perfino l’azienda dolciaria di Perugia ne è tuttora sprovvista.

Un lavoro di ricerca impegnativo, soprattutto per la difficoltà di reperire i cartigli “storici”, quelli risalenti al periodo tra le due guerre mondiali. «Ho provato, dalle liste provvisorie a livello amatoriale, a fare un riassunto di quante frasi sono state rintracciate. E sono effettivamente diverse», racconta Isabella. «Ne conteggio per ora 1.510, senza però includere le serie speciali dedicate ai cantanti. Una frase preferita? Dalla classica «Amore guarda non con gli occhi, ma con l'anima» di Shakspeare; alla più tenera, tratta dalle frasi di LaPina DJ: «La canzone più bella è la risata di un bambino».

«È iniziato tutto per caso», racconta ancora la collezionista di Trebaseleghe. «Quando da ragazzina ricevevo uno di questi cioccolatini, il mio pensiero, scartando l'involucro argentato simile a un cielo stellato, era leggere quel bigliettino trasparente per vedere quale frase misteriosa riportasse e assaporare infine il cioccolatino. Scommetto che per tutti gli altri è il contrario. Iniziai così a conservare i cartigli, tra le pagine del diario di scuola, in mezzo a dediche, disegni e poesie».

Ogni occasione era buona per regalare o farsi regalare una confezione. Chi li riceveva in dono, questo era il patto, doveva però restituire i cartigli. Che con gli anni sono aumentati: a un certo punto, Isabella ha proseguito la raccolta in un quaderno dalla copertina azzurra e rilegata dove i bigliettini venivano incollati intingendo appena gli angoli di colla per non rovinarli. Soluzione non ottimale, tant’è che Isabella successivamente si decise a optare per un raccoglitore.

I cartigli non avevano numerazione, che venne introdotta nel 2005 insieme al primo album porta baci per 150 cartigli. Una dopo l’altra, l’azienda di Perugia mise sul mercato una serie infinita di cartigli. Come riuscire a recuperarli tutti e, impresa sinora mai realizzata, completarne la raccolta?

«Decisi di utilizzare internet per ricercare altri collezionisti con la mia stessa passione e persone disposte a regalarmi i cartigli in loro possesso», continua Isabella. «Rintracciai una ragazza di Ostia che li collezionava dal 1984. Ora siamo un gruppetto che si scambia i doppioni e le rispettive liste per creare uno storico che neanche la Perugina ha mai avuto nella sede centrale e tenere sempre aggiornate le liste. Qualche collezionista l'abbiamo perso per strada, alcuni altri sono arrivati una decina di anni fa e per fare presto a raggiungere noi "anziani" si sono dati all'acquisto dei mancanti. Una scorciatoia, un metodo ben diverso dalla ricerca vera e propria».

Ora lLa speranza di Isabella è di trovare qualcuno che abbia nel fondo di qualche cassetto - oppure tra qualche libro - dei vecchi cartigli e abbia piacere di donarglielo. Le servirà un aiuto anche per le future uscite: le serie sono sempre più lunghe e articolate. «È dura anche reperire le serie di cartigli destinate al mercato estero, perché non mi è stato possibile nemmeno acquistare qualche scatola tramite il servizio clienti», lamenta a questo proposito Isabella.

Un timore? «Che la Perugina chiuda: c'è la problematica dell'esubero di centinaia di dipendenti. Mi auguro che l'azienda tenga duro perché è patrimonio della nostra storia». E poi nel 2022 il Bacio compirà 100 anni. «Mi aspetto una serie speciale breve, che raffiguri un cartiglio per tipo e ripercorra la grafica che ha segnato la storia di questi bigliettini, tutti nel colore dorato. e anche una confezione speciale che li contenga tutti, proprio perché edizione speciale e centenaria». Intanto il 17 marzo apre a Treviso un’interessante mostra su Federico Seneca, maestro della grafica pubblicitaria e “papà” dei Baci.

Giusy Andreoli

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