Da don Sguotti a don Contin quando il sacerdote dà scandalo

Gli scandali a luci rosse in parrocchia non sono una novità a Padova. È già successo che alcuni sacerdoti si siano macchiati di “atti impuri”, più o meno gravi. È noto il caso di don Sante Sguotti, 53 anni, ex parroco di Monterosso, ad Abano, che si innamorò di una donna ed ebbe un figlio e che, per decisione del Papa, fu ridotto allo stato laicale. Poi fu la volta di Don Paolo Spoladore, 59 anni, parroco di San Lazzaro, noto come Dompa o don Rock, spretato dal Vaticano per un figlio riconosciuto grazie a una sentenza del tribunale. Sempre la comunità di San Lazzaro, qualche anno dopo è stata travolta dallo scandalo a base di sesso di don Andrea Contin, 50 anni, arrivato a San Lazzaro nel 2005. Don Contin nel dicembre del 2016 fu indagato per violenza privata e favoreggiamento della prostituzione e dimesso anche lui dallo stato clericale. Infine il caso di don Roberto Cavazzana, 41 anni, ex parroco di Carbonara di Rovolon, coinvolto nello scandalo delle orge in canonica, organizzate dallo stesso don Contin. Per oltre un anno don Roberto ha vissuto fuori Diocesi in una comunità religiosa dove ha compiuto un percorso di rivisitazione personale e della propria vocazione, concordato con il vescovo. Dallo scorso settembre è rientrato in Diocesi, ma prima di essere reintegrato pienamente gli è stato chiesto di prestare per un anno servizio in due realtà diocesane che si occupano di persone disagiate; celebrare in privato, salvo espresse autorizzazioni; vivere in maniera riservata pur partecipando agli incontri di spiritualità; proseguire il percorso di accompagnamento spirituale e personale. Solo successivamente potrà essere inserito in una parrocchia, insieme ad altri preti con i quali fare vita comune. —
A.F.
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova