Da Padova 25 roulotte per Amatrice

Un gruppo di amici “di moto” si è attivato per fornire un tetto ai contadini che non vogliono lasciare terra e animali

PADOVA. Loro sono un gruppo. Un gruppo di amici padovani sui 50 anni, insegnanti, professionisti, piccoli imprenditori, da anni legati dalla passione per i viaggi in moto e adesso allacciati in una concreta attività di volontariato. Prima, da marzo, nell’enorme campo profughi di Idomeni in Grecia (fino a che è stato aperto), e ora nei campi vicino a Salonicco.

Poi, da due giorni dopo il terremoto del 24 agosto, ad Amatrice e dintorni. Per agire in modo più diretto hanno messo in piedi una onlus, Hopful Giving consorziata con un’altra associazione, sempre padovana, Solidarity Action. A 48 ore dal sisma erano già arrivati portando e distribuendo 10 quintali di generi alimentari e lavorando all’allestimento di uno dei primissimi campi assieme a un gruppo della Protezione Civile.

Ma poi. Stando lì, girando tra le 61 frazioni di Amatrice, ognuna fatta da un pugno di case «abbiamo capito che il problema più grosso erano i contadini. La gente delle campagne pur con la casa distrutta, non voleva andare via, anche se altrove avrebbe trovato sistemazione». A raccontare è Albertino Pastorini, fondatore del gruppo, 58 anni, di professione responsabile di una cooperativa di manutenzioni: «Ovvio il motivo: non vogliano lasciare il lavoro nei campi, gli animali o gli allevamenti ma lì, da loro, non arrivano né tende né moduli abitativi. E così si ritrovavano semplicemente sotto le stelle». Ecco che il gruppo parte in quarta e si concentra sull’”Operazione roulotte”. Ovvero portare roulotte accanto alle case distrutte dei contadini per consentir loro di rimanere nelle loro terre e avere un tetto per l’inverno». Ieri alcuni del gruppo erano proprio lì, vicino ad Amatrice, a consegnare la venticinquesima roulotte. Ma come avete fatto a trovare 25 roulotte in un mese?

«Abbiamo cominciato una ricerca di fondi e di roulotte o camper in regalo, in prestito o a buon prezzo via facebook, tra i nostri molti amici e abbiamo trovato grande collaborazione. Il primo a darcene una è stato Dino, un pastore modenese, nostro amico di moto. Con una clausola però: la sua roulotte doveva andare ad un altro pastore, di Amatrice. E così è stato». Assieme alle roulotte, il gruppo padovano ha consegnato anche moduli, tipo casette in legno, invernali con cucina, frigo, stufa a gas, panca e tavolo. Oltre a Pastorini, tra gli altri dell’”Operazione roulotte” ci sono Francesco Mazzaro, 59 anni, insegnante all’istituto di Ragioneria interno al Due Palazzi; Stefano Vallin, fotografo; Fiorenza Boato, commercialista, tutti padovani e Elena Pino, avvocato di Roma. «Siamo ammirati dalla caparbietà delle persone nel voler restare vicino alle loro abitazioni distrutte e alle loro attività», raccontano «Il nostro sforzo continuerà per aiutarle a rimanere e sostenerle nella ripresa delle loro attività».

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